“Il prospetto riepilogativo non ascrive alle norme effetti sui saldi di finanza pubblica”. La relazione tecnica afferma che la disposizione “non comporta oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli provvede agli adempimenti connessi alla sua attuazione con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. In merito ai profili di quantificazione, non si hanno osservazioni da formulare considerata la natura ordinamentale delle disposizioni”. Lo scrive il Servizio del Bilancio dello Stato nella Verifica delle quantificazioni del Decreto Fiscale, in relazione all’articolo 30 relativo ai requisiti per esercenti e concessionari in materia di giochi pubblici. La norma interviene sui requisiti previsti per l’esercizio delle attività economiche di gioco pubblico. In particolare, si dispone che “non possano essere titolari o condurre esercizi commerciali, locali o altri spazi all’interno dei quali sia offerto gioco pubblico, operatori economici che hanno commesso violazioni definitivamente accertate agli obblighi di pagamento delle imposte e tasse o dei contributi previdenziali e che il divieto di partecipare a gare o a procedure ad evidenza pubblica o di ottenere il rilascio o rinnovo o il mantenimento di concessioni in materia di giochi pubblici sia applicabile anche nel caso in cui, per le società partecipate da fondi di investimento o assimilati, la condanna o l’imputazione per determinati reati siano riferiti al titolare o al rappresentante legale o negoziale ovvero al direttore generale della società di gestione del fondo”. lp/AGIMEG