“Il provvedimento in esame non solo conferma il divieto di mobilità interregionale dal 16 gennaio al 15 febbraio 2021, salvi gli spostamenti per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, nonché il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, ma ribadisce altresì le misure di contenimento previste per le regioni « gialle », « arancioni » e « rosse »; il compatto delle attività economiche-produttive è, a tutt’oggi, fra i più colpiti dalla crisi economica connessa all’applicazione delle necessarie misure per contenere la diffusione del COVID-19; gli effetti del virus sulle attività economiche-produttive sono sia diretti che indiretti, riguardando tanto le perdite economiche derivanti dalle limitazioni di spostamento delle persone e dalle chiusure di esercizi commerciali (quelli dedicati alla vendita di beni non strettamente indispensabili) di molte attività dei servizi (dalla filiera turistica, a quella dell’intrattenimento o legata alla cura della persona), quanto quelle derivanti dalla durata ed estensione della crisi sanitaria a livello globale”. E’ quanto prevede l’ordine del giorno Masi (M5S) al disegno di legge: s. 2066 – conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2, recante ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell’emergenza epidemiologica da covid-19 e di svolgimento delle elezioni per l’anno 2021. L’ordine del giorno che è stato approvato dalla Camera, nello specifico, “impegna il Governo a valutare l’opportunità di adottare, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, nel prossimo provvedimento utile, ogni necessario intervento volto a garantire un adeguato e celere sostegno economico destinato ad indennizzare in modo proporzionato tutte le categorie economiche e produttive penalizzate dalle restrizioni adottate per fronteggiare la pandemia”. cdn/AGIMEG