“Quello sullo stop alla pubblicità del gioco legale è un provvedimento irragionevole, populista”. E’ quanto ha detto Niklas Lidahl, Managing Director in Italia di LeoVegas in un’intervista rilasciata al tempo sui divieti contenuti nel Decreto Dignità, approvato dal Consiglio dei Ministri. “Populista per via della retorica che non ammette repliche. Parla di famiglie rovinate, si rivolge chiaramente alla pancia degli italiani. Ma il gioco pulito è altra cosa”, ha sottolineato. “La cosa più grave è che ci sono migliaia e migliaia di posti di lavoro, dalla serie A alle altre imprese della filiera del gioco, che sono a rischio a causa del D.L. Dignità. Anche lo Stato potrebbe rimetterci miliardi di euro di tasse: una contraddizione, visto che una delle premesse del provvedimento era non incidere negativamente sui bilanci dello stato. Bloccare la promozione di chi è in regola vuol dire lasciare spazio alle realtà illegali, online e offline. L’impegno dello stato dovrebbe essere invece nella tutela dei giocatori e la promozione del gioco responsabile”, ha detto. Il Ministro Di Maio: “ci ha ignorato. Non è un atteggiamento corretto: ci sono 200 licenziatari del gioco legale in Italia, ed è incredibile che non abbia voluto nemmeno ascoltare uno di noi prima di varare il decreto. Noi continuiamo comunque, cortesemente, ad invitarlo ad aprire un tavolo con gli altri operatori. Vogliamo spiegargli che il gioco pulito esiste, che la pubblicità si accompagna all’impegno di promuovere il gioco responsabile. Vogliamo fargli notare che lo stop è anche controproducente”. E tra gli interrogativi che Lidahl vorrebbe avanzare al Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico: perchè siano escluse dal provvedimento le lotterie differite e perché non interviene con la stessa veemenza sull’alcool. “Siamo valutando un ricorso alla Corte Europea di Giustizia nei confronti di questo decreto. Ci stiamo già attivando con i nostri legali per le varie iniziative”, ha concluso. cdn/AGIMEG