E’ iniziato ieri l’iter parlamentare del Decreto Dignità, a introdurre il testo di fronte alle Commissioni Finanze e Lavoro della Camera – che discuteranno il testo in sede referente – è stato il relatore della Sesta Commissione Giulio Centemero della Lega. Dell’art.9 ha spiegato che “vieta qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali e artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e internet”. Per i contratti di pubblicità in corso al 14 luglio 2018, ovvero dalla “data di entrata in vigore del decreto-legge, si prevede che continui ad applicarsi la normativa previgente”, ovvero il decreto Balduzzi e la legge di stabilità 2016, “fino alla loro scadenza, e comunque per non oltre un anno dalla medesima data”. Inoltre, ha proseguito Centemero, “A partire dal 1° gennaio 2019, il divieto si estende anche alle sponsorizzazioni di eventi, attività, manifestazioni, programmi, prodotti o servizi e a tutte le altre forme di comunicazione di contenuto promozionale, comprese le citazioni visive e acustiche, e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli, attività o prodotti. Sono esclusi dal divieto le lotterie nazionali a estrazione differita, le manifestazioni di sorte locali, lotterie, tombole e pesche o banchi di beneficenza, e i loghi sul gioco sicuro e responsabile dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli”. Le sanzioni applicate a chi viola il divieto di pubblicità verranno comminate nei confronti “del committente della pubblicità, del proprietario del mezzo o del sito di diffusione o di destinazione e dell’organizzatore della manifestazione, dell’evento o dell’attività”. La sanzione sarà “pari al 5 per cento del valore della sponsorizzazione o della pubblicità e, in ogni caso, non inferiore, per ogni violazione, a 50 mila euro”. A comminare le sanzioni sarà l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, le somme ricavate andranno al Ministero della salute, e serviranno a “incrementare il Fondo per il contrasto al gioco d’azzardo patologico”. Per la copertura finanziaria, il testo introduce un aumento del Preu per slot e vlt “fissato rispettivamente nel 19,25 per cento e nel 6,25 per cento a decorrere dal 1° settembre 2018, e nel 19,5 per cento e nel 6,5 per cento a decorrere dal 1° maggio 2019”. Il divieto di pubblicità – ha concluso Centemero – provocherà un calo di gettito “pari a 147 milioni di euro per l’anno 2019 e 198 milioni a decorrere dall’anno 2020”, il Decreto Dignità prevede che il deficit venga sanato “mediante quota parte delle maggiori entrate derivanti dalla misura del PREU”.