“Oltre al commercio, alla ristorazione, alle immobiliari, agli appalti e alle costruzioni, bisognerebbe monitorare un settore quasi inesplorato: quello delle scommesse”. Lo dice, in un’interivista al Messaggero, Luigi De Ficchy, procuratore capo a Tivoli che si occupa da più di trent’anni di mafie, prima come pm a Roma e poi come sostituto alla Direzione distrettuale antimafia. De Ficchy spiega che “spesso non si tratta di attività clandestine ma di esercizi regolarmente autorizzati. Credo però che, nella maggior parte dei casi, anche quando i permessi siano regolari, dietro queste attività il fenomeno del riciclaggio sia dilagante e si concretizzi anche attraverso l’usura”. rg/AGIMEG