Sono ripresi ieri in Commissione Affari Sociali della Camera i lavori sul ddl ludopatie, dopo che il Comitato ristretto della stessa Commissione ha aggiornato il testo (l’esame si è interrotto per circa tre anni, in attesa che il Governo stipulasse l’accordo con gli Enti Locali in Conferenza Unificata) e lo ha coordinato con gli ultimi interventi normativi. IL testo prodotto dal Comitato Ristretto è stato abbinato al ddl analogo che hanno presentato ieri l’on Paolo Beni, e altri deputati del PD, “come contributo per una riflessione” ha commentato lo stesso Beni. Il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato alle ore 15 di giovedì 9 novembre.
Nel corso dei lavori di ieri, la relatrice Paola Binetti (Misto-UDC-IDEA) ha spiegato il ddl affronta gli aspetti della dipendenza e della prevenzione, non prende invece in considerazione altri temi legati al gioco d’azzardo quali il ruolo della criminalità organizzata o gli aspetti fiscali ed economici. Ha quindi ribadito l’importanza dell’adozione di un nuovo testo sul gioco d’azzardo patologico da parte della Commissione affari sociali.
L’on. Matteo Mantero (M5S) ha invece sottolineato che il testo non interviene su un aspetto fondamentale: la struttura della sale da gioco e la disciplina del divieto di fumo o del consumo di bevande alcoliche. “E’ fondamentale evitare la perdita di contatto con la realtà da parte dei giocatori” ha commentato preannunciando che presenterà emendamenti in tal senso.
L’on. Paolo Beni (PD) si è invece schierato in favore della scelta di stralciare, rispetto al precedente testo unificato, la parte relativa all’autorizzazione all’apertura delle sale, ritenendo che non sia di competenza primaria della XII Commissione, e di concentrarsi piuttosto sugli aspetti più propriamente socio-sanitari.
Secondo l’on. Massimo Enrico Baroni (M5S), invece, nel provvedimento dovrebbero essere inserite disposizioni relative alla distanza minima delle sale da gioco rispetto a luoghi da tutelare. E ha definito l’accordo siglato in conferenza Unificata “un trucco messo in atto dal sottosegretario Baretta, per espropriare il Parlamento delle sue funzioni”. rg/AGIMEG