“Già da tempo numerosi operatori privati si propongono di operare nel settore del ricovero dei giocatori d’azzardo patologici, stimolati dai profitti conseguibili”. E’ l’allarme che ha lanciato nel corso dei lavori di ieri della Commissione Affari Sociali della Camera, l’on. Massimo Enrico Baroni del M5S. Il deputato grillino caldeggiava l’approvazione di un emendamento – il 3.3 a prima firma Lorefice, poi respinto dalla Commissione – che avrebbe introdotto “una scala di priorità degli interventi – per la cura dei giocatori patologici, NdR – dando precedenza a quelli di tipo ambulatoriale, anche per ridurre i costi a carico della collettività” ha spiegato ancora Baroni. E ancora, “una presa in carico in una dimensione di cura ambulatoriale, anche di gruppo, prima del definitivo « break down » del soggetto interessato, potrebbe assicurare un’efficacia assai maggiore degli interventi”. La relatrice Paola Binetti (Misto-UDC-IDEA) ha però ricordato che un altro emendamento (il 3.2 a prima firma Nesci, poi approvato dalla Commissione) inserisce la previsione di cure di tipo semiresidenziale, e ha sottolineato che, in ogni caso, la scelta nella gradualità degli interventi spetta al medico, non potendo essere fissata rigidamente in ambito legislativo. rg/AGIMEG