Giochi: nel 2017 spesa a 20,5 miliardi (+5,1%), all’Erario 10,3 miliardi (-1,4%). Mercato tassato di oltre il 50%

Nel 2017 in Italia la spesa nei giochi ha toccato i 20,5 miliardi di euro, un dato in crescita del 5,1% rispetto ai 19,5 miliardi dell’anno precedente. Le entrate erariali sono invece state pari a 10,3 miliardi, in calo dell’1,4% rispetto ai 10,4 miliardi del 2016. La tassazione sul gioco è stata quindi superiore al 50%. Nonostante la spesa in crescita, il calo delle entrate erariali è dovuto alla scelta degli italiani di puntare su giochi con payout più elevati, come il gioco online. Circa la metà della spesa è finita negli apparecchi da intrattenimento: le slot hanno totalizzato 7,8 miliardi di euro (+1%) mentre le Vlt si sono attestate a 2,8 miliardi (+2,8%). Dietro gli apparecchi si piazzano Lotterie e Gratta&Vinci, con 2,43 miliardi (+0,3%) e il Lotto con 2,42 miliardi (-21%). La spesa nel bingo è stata pari a 1,53 miliardi (+170%) mentre quella nei giochi a base sportiva a 1,34 miliardi (+43,3%). I giochi di abilità a distanza (casinò games, cash games ecc) hanno raggiunto i 723 milioni (+24,8%) seguiti dai Giochi numerici a Totalizzatore (Superenalotto, Win for Life ecc) a 619 milioni. (-15,2%). Chiudono la classifica dei giochi le scommesse virtuali (235 milioni di euro e il +23%) seguite dai giochi a base ippica (152 milioni, -23%) e betting exchange (6 milioni, +100%).
Sul fronte erariale, le slot hanno garantito 4,75 miliardi (+3,2%) mentre le Vlt 1,37 miliardi (+8,1%). Sopra il miliardo di euro di entrate erariali anche Lotterie/Gratta&Vinci con 1,32 miliardi (-0,5%) e il Lotto con 1,27 miliardi (-29,3%). I giochi a totalizzatore hanno raggiunto quota 434 milioni (-7,2%), i giochi a base sportiva 269 milioni (+42,3%), il bingo 187 milioni (-2,6%), i giochi di abilità a distanza 144 milioni (+24,1%), le scommesse virtuali 47 milioni (+23,6%), con l’ippica a 26 milioni (-7,1%) e il betting exchange a 1 milione. Si aggiungono ulteriori 3 milioni dal prelievo dei conti dormienti.

cr/AGIMEG