Lotta al sommerso, alle frodi fiscali e al gioco illegale, tutela dell’economia e dei mercati dai traffici illeciti e dalle infiltrazioni criminali. Sono queste le direttrici lungo le quali si è sviluppata l’attività della Guardia di Finanza in Sicilia nell’anno 2016. Il contrasto al gioco e alle scommesse illegali è stato portato avanti con 296 controlli, nel cui ambito sono stati sequestrati 303 tra apparecchi elettronici e postazioni destinati al gioco clandestino, nonché denunciati 32 soggetti per irregolarità nell’esercizio di attività del genere. Sono stati invece 184 gli interventi in materia di “contrabbando di sigarette” che hanno consentito di pervenire all’arresto di 11 persone e alla denuncia di ulteriori 63, responsabili di violazioni penali alle norme che tutelano i monopoli sui tabacchi, con il sequestro di quasi 1.500 Kg di prodotto illegalmente messo in commercio sull’Isola.
Nel solco di un indirizzo ormai consolidato nel tempo, anche nel 2016 il principio ispiratore fondamentale dell’operatività del Corpo della GDF nel comparto della “Tutela delle Entrate” è stato la concentrazione delle risorse verso l’individuazione e il contrasto delle più gravi e diffuse condotte, fraudolente e/o mirate all’illecito arricchimento, che contestualmente causano: la sottrazione di ingenti disponibilità finanziarie alla collettività e l’inquinamento dell’economia locale, attuando una concorrenza sleale basata sull’illecito vantaggio tratto dalle condotte illecite. Avvalorata dall’utilizzo di efficaci schemi investigativi e dall’impiego dei peculiari strumenti di monitoraggio ed analisi di rischio che supportano l’attività di intelligence, l’azione nel comparto tributario in Sicilia si è materializzata in complessivi 3.435 tra controlli e verifiche fiscali, oltre a 582 indagini su contesti di rilievo penale. Tali interventi, conclusi con la scoperta di 829 reati fiscali, hanno indotto a segnalare all’A.G. 1.034 soggetti, per condotte illecite mirate a “sfuggire” alla contribuzione fiscale, con sistemi fraudolenti quali: le false fatturazioni; l’omessa dichiarazione dei più consistenti volumi di reddito e d’affari prodotti; la compensazione di crediti erariali inesistenti; la sottrazione, con artifici, delle ricchezze accumulate al ristoro dei debiti fiscali. Sono 581 i soggetti risultati completamente sconosciuti al fisco pur avendo svolto attività produttive (evasori totali), mentre 89 sono i contribuenti scoperti che dichiaravano volumi d’affari inferiori alla metà di quelli realmente conseguiti. Le “frodi all’IVA” individuate, perpetrate attraverso l’interposizione fittizia di imprese fantasma (cd. Cartiera nella fatturazione, ammontano a 114, mentre 58 sono i casi di elusione delle norme che regolano la fiscalità internazionale individuati. Scoperti, infine, 160 responsabili di evasione dei canoni di locazione immobiliare. Le indagini patrimoniali per assicurare il recupero delle imposte evase, nei confronti dei soggetti responsabili di reati tributari, hanno consentito di pervenire – nell’anno – a sequestri di patrimoni e disponibilità finanziarie per circa 30 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro / confisca di beni complessive ammontano a € 288 milioni. cr/AGIMEG