Mi sono più volte complimentato con il presidente di As.Tro Massimiliano Pucci e la sua squadra, per l’interessantissima iniziativa del “Data Room”, con i dati sul DGA (il disturbo da Gioco d’azzardo). Troppo spesso il settore del gioco pubblico è vittima di attacchi mediatici e politici basati su numeri sbagliati, approssimativi e talvolta addirittura di “fantasia”. La ricerca di As.Tro permette finalmente di azzerare questo balletto di cifre, grazie a dati reali forniti dalle Aziende Sanitarie Locali (ASL). Un lavoro importante, complesso ma che permette di ristabilire la verità su un problema serio come la ludopatia.
Finora As.Tro ha pubblicato 22 bollettini con i dati di altrettante ASL. Otto i bollettini riguardanti regioni del Nord, 7 quelli per il Centro e 7 quelli per il Sud. Una distribuzione quindi equa delle ricerche finora proposte.
Sono 1.813 i comuni che sono stati interessati dai 22 bollettini di questione. Si tratta del 23% del totale (7.896) dei comuni italiani. La popolazione di riferimento in questi 1.813 comuni è di 11.354.904 persone. Si tratta del 19.27% del totale della popolazione italiana (58.924.313 – dati Istat).
Le persone in cura per la dipendenza da gioco, nei comuni finora rilevati, sono 3.688, vale a dire lo 0,03% della popolazione residente. Abbiamo quindi una serie di dati che ci permette di formulare una prima stima dell’impatto del DGA sull’intera popolazione.
Se la percentuale di persone in cura venisse posizionata sull’intera popolazione italiana, si avrebbe un dato di 19.140 persone seguite dalle ASL per il problema del disturbo sul gioco d’azzardo. Si tratta ovviamente di una stima ed in quanto tale suscettibile di variazioni, ma sufficiente per rendere l’idea delle proporzioni del fenomeno.
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha stimato, attraverso una apposita ricerca, che in Italia sono circa 1,5 milioni le persone affette da ludopatia. Se così fosse, vorrebbe dire che le persone che si sono rivolte alle strutture per la cura del DGA sono l’1,3% del totale di quelle affette dalla dipendenza. Un dato “basso” che dovrebbe far riflettere. Certamente esiste il problema di ammettere la propria dipendenza, di avere bisogno di un supporto. Forse non si conoscono abbastanza le strutture dedicate a questa problematica. Ma forse il numero delle persone affette da ludopatia potrebbe essere sovrastimato.
La conferma di quale sia la realtà numerica “vera” arriverà quando la Data Room As.Tro sarà ancora più rappresentativa, ma intanto i primi numeri già permettono una lettura più realistica di un importante problema come quello del disturbo da gioco d’azzardo.
Fabio Felici