Damascelli (cons. Puglia): “I metri non risolvono il problema della ludopatia. Il distanziometro dovrà valere solo per le nuove attività”

“Mi sembra di essere alla fiera dell’ipocrisia. Abbiamo già affrontato la questione del distanziometro. Abbiamo convenuto che non sono i metri a risolvere il problema della ludopatia. Le istituzioni non hanno fatto niente per prevenire e ce la siamo presa con chi alza la serranda. Mettiamo ci sia un distanziometro, se una sala aprisse a 500 metri dai luoghi sensibili e dopo poco aprisse un punto sensibile ad una distanza inferiore? Dobbiamo fare salve quelle attività che rispettano le distanze quando si insediano. Il distanziometro è un’ipocrisia. Attuiamo delle vere iniziative per contrastare la ludopatia, formando anche gli operatori. Ma cerchiamo di essere veri e concreti. Vietare il gioco legale spalanca le porte al gioco illegale. Non siamo ipocriti. Chi vive nelle nostre città sa che da un momento all’altro può nasce un punto internet che può raccogliere dati da mandare a bookmaker che non hanno concessione italiana. Così abbiamo sostenuto chi non paga le tasse in Italia. Abbiamo le sollecitazioni di un settore che ha creato molta occupazione in Italia, dobbiamo dare rispetto e tutelare i lavoratori. Anche il Consiglio di Stato si è espresso in passato in merito, così come il Procuratore Nazionale Antimafia dicendo che è inopportuno reprimere il gioco illegale. Dobbiamo smettere di ideologizzare un’attività che riguarda il lavoro di tante gente. Io non sono proibizionista, sono per la legalità. E’ opportuno salvaguardare le attività insediate che non devono essere soggette ai 500 metri e salvaguardare gli investimenti effettuati”. E’ quanto ha detto il Consigliere Damascelli Domenico in Consiglio Regionale in Puglia durante la discussione della Proposta di legge Colonna, Borraccino, Leo, Santorsola “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 13 dicembre 2013, n. 43 ‘Contrasto alla diffusione del Gioco d’Azzardo Patologico’”. cdn/AGIMEG