“Io voglio raccontare il punto di vista degli enti comunali sul gioco. Rivoli è un territorio che ha una buona presenza di gioco: sei sale e più di 10 esercizi pubblici attivi. Dunque, una presenza significativa sul territorio. La spesa pro capite è di 3.285 euro. Nel 2019, il 47% dei giocatori sono indigenti o di ceto basso, dunque tra le categorie più a rischio”. E’ quanto ha affermato l’Assessore al Commercio del Comune di Rivoli (TO), Paolo Dabbene, durante il webinar ‘In nome della legalità. Senza regole non c’è gioco sicuro’ organizzato da Codere Italia.
“Io ho anche la delega al lavoro e abbiamo istituito un servizio che si chiama ‘Rivoli lavoro‘ a cui si rivolgono le persone più difficilmente occupabili e ci è capitato di incontrare soggetti entrati nel vortice del gioco patologico. Noi, sul territorio, siamo i primi ad affrontare questa tematica. E’ vero che questa patologia porta a una malattia sociale che ha ripercussioni fortissime sulla vita familiare e lavorativa”.
“Come amministrazione comunale la nostra mission è comunque quella di aumentare la consapevolezza sul tema del gioco. Sono d’accordo nel non fare repressione ma fare in modo che sia qualcosa di fruibile in maniera sana. Noi a Rivoli già stiamo facendo collaborazioni con gli enti locali e gli operatori del gioco per fare prevenzione e andare aiutare coloro che sono già nel vortice del gioco patologico. Il Comune di Rivoli ha deciso di incentivare gli esercizi pubblici che non istalleranno slot e vlt per almeno tre anni con una detrazione del canone del suolo pubblico e della pubblicità. Meno repressione e più controllo è la frase con cui ci troviamo più d’accordo. Sicuramente se una parte delle entrate dal gioco tornerebbe agli enti locali sarebbe una cosa molto utile perché siamo coloro più idonei ad utilizzare questi fondi a fini preventivi”. ac/AGIMEG