Corriere della Sera: “Sì al ritorno degli sponsor di scommesse nel calcio”

La Commissione Cultura del Senato ha approvato la risoluzione di FdI sulla riforma del calcio, che comprende anche la modifica del Decreto Dignità che vieta ogni forma “di pubblicità relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, comunque effettuata e su qualunque mezzo”, includendo anche le maglie delle società di calcio e le affissioni negli stadi.

Il testo ha visto l’opposizione del Movimento Cinque Stelle e del Partito Democratico. “Sul tema delle scommesse ho rispetto per le posizioni altrui e mi indigna sentirmi dire che sono asservito a logiche di interessi terzi: a me interessa solo il bene comune. Tutti vogliamo contrastare la ludopatia che crea disastri nelle persone e nelle famiglie. Secondo me ripristinare la pubblicità determina un discrimine tra il gioco legale e illegale e sulla tracciabilità del gioco e dà la possibilità di comunicare sul gioco responsabile. C’è l’impegno a reinvestire parte delle risorse per il contrasto alla ludopatia”, ha sottolineato il ministro per lo Sport e per i Giovani Abodi.

Per il senatore Paolo Marcheschi – ricorda il Corriere della Sera – chi si oppone “agisce in modo strumentale. Nessuno è a favore della ludopatia, tutti vogliamo contrastare una piaga sociale. Per questo abbiamo deciso di rivedere ciò che finora non ha funzionato. Il Decreto Dignità non solo non ha ridotto la ludopatia ma ha prodotto più scommesse clandestine”.

“Oggi hanno riaperto le porte alla pubblicità senza limiti del gioco d’azzardo nel mondo del calcio, negli stadi, sulle maglie delle squadre e durante le partite e in questo modo la maggioranza Meloni dà mandato all’esecutivo di fermare la norma con cui il mio governo aveva messo un argine al dilagare di spot e pubblicità sfrenate sulle scommesse”, ha detto il presidente del Movimento 5 Stelle Conte.

Mauro Berruto (PD) ha chiesto: “quale sia la reazione di Giorgia Meloni in passato sempre pronta a sottolineare la sua stessa e assoluta contrarietà sul tema, con decine di perentorie e inequivocabili dichiarazioni”. cdn/AGIMEG