Dopo che le maggiori leghe sportive hanno deciso di fermare le competizioni, anche i bookmaker fanno i conti con l’emergenza coronavirus. Flutter Entertainment, la compagnia madre nata dalla fusione di Paddy Power e Betfair, stima infatti di poter perdere tra i 90 e i 110 milioni di sterline (tra i 98,7 e 120,6 milioni di euro) in termini di Ebitda. Su questa previsione, ovviamente, incidono diversi fattori, a iniziare dalla durata del blocco. Flutter – che nel 2019 ha tratto il 78% dei ricavi dalle scommesse sportive – stima infatti che in campionati e le competizioni riprendano il via a fine agosto. Inoltre, considera che i betting shop inglesi e irlandesi possano continuare a operare e non vengano chiusi per arginare la diffusione del virus. Ma tiene anche in considerazione che le corse ippiche nel Regno Unito, in Irlanda e in Australia verranno disputate, anche se a porte chiuse. Le decisioni di chiudere gli shop, e di fermare anche l’ippica, potrebbero costare altri 30 milioni di sterline (32,9 milioni di euro). rg/AGIMEG