Rischi riapertura Fase 2, task force Governo e comitato scientifico: sale giochi, Lotto e SuperEnalotto non da “bollino rosso” ma da “bollino arancione” e quindi potrebbero ripartire prima di altre. Colao: ripartenza diversa tra regioni e non per fasce d’età

La squadra di Vittorio Colao ha dubbi su buona parte del lavoro fatto fin qui per preparare la fase due dell’emergenza Coronavirus. Ieri, il manager – che continua a lavorare da Londra e che da lì coordina la task-force voluta da Giuseppe Conte – ha di fatto indicato che forse tutto, dipende dalla capacità del governo di mettere in sicurezza lavoratori e cittadini.

Non solo con i dispositivi di protezione individuale, ma con la app che traccia il contagio (sempre Arcuri è stato incaricato di siglare il contratto seguendo le indicazioni della politica) e con i test sierologici la cui efficacia – spiega uno dei 240 consulenti del governo – raggiunge ormai il 95% permettendo quindi di capire se un soggetto ha avuto il coronavirus senza accorgersene e si è immunizzato.

La squadra dell’ex ad di Vodafone è scettica sull’ipotesi di una ripresa fatta per fasce d’età. E lo è ancora di più sull’idea che chiusure e riaperture possano essere decise in base ai codici “ateco” che definiscono le diverse attività produttive. Quel che è necessario capire – per Colao – è quali filiere sono in grado di lavorare in sicurezza. Quali territori sono più attrezzati per farlo anche a livello di trasporti. Domani, il manager presenterà un report al presidente del Consiglio con i primi consigli, le raccomandazioni, soprattutto sui protocolli di sicurezza necessari per dare il via alle aperture di comparti o grandi fabbriche.

Di certo, l’intervento della task-force cambia il modello rispetto al lavoro del comitato tecnico scientifico, che invece – in base anche ai dati Inail – ha preparato un altro report. Si intitola: “Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da Sars-CoV2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione” ed è un lungo elenco di codici ateco cui viene affidato un livello di rischio in base a tre variabili: esposizione prossimità (la possibilità di attuare distanziamento sociale) e aggregazione (la tipologia di lavoro che prevede contatti con soggetti terzi, dal commercio alla ristorazione).

Il coefficiente di rischio integrato vede tra i bollini rossi il trasporto aereo, l’assistenza sanitaria e quella sociale non residenziale (per paradosso, molte delle attività che non si sono potute bloccare), e tra i bollini arancioni (quelli a rischio medio-alto) servizi per la persona, lotterie e sale da gioco, servizi di assistenza sociale residenziale, amministrazione pubblica, difesa, gestione delle reti fognarie.

Giuseppe Conte – riporta Repubblica – dovrà districarsi in questo mare di informazioni e decidere se già lunedì sarà possibile riaprire alcune linee produttive. Confindustria spinge da giorni per le filiere tessile e meccanica. Comunque sia, l’immane lavoro da fare è quello in preparazione del 4 maggio, quando molte delle attività produttive dovranno comunque riaprire e dovranno farlo garantendo che non ci sia un ritorno del picco epidemico. lp/AGIMEG