“Bisogna ragionare in termini di proporzionalità. Sarebbe stato un errore introdurre immediatamente una chiusura totale del Paese. Inoltre, è impossibile assumere un impatto economico di questo livello troppo prolungato. Dovrebbe essere fatto gradualmente” – ha spiegato il premier Conte in una intervista rilasciata al quotidiano spagnolo El Pais. E alla domanda su quando potrebbe finire la quarantena in Italia? “ La serrata delle attività produttive è l’ultima misura che abbiamo preso e non può prolungarsi troppo”. Sarà quindi una ripresa lenta e scaglionata quella che segnerà la fine dell’emergenza da coronavirus. Dopo il prossimo blocco di 2 settimane, che partirà dal 3 aprile e durerà fino al 18 aprile – si comincerà a discutere i criteri per la progressiva riapertura. La condizione primaria rimane quella di R0, l’indice di contagiosità inferiore a 1 (un positivo infetta meno di una persona). Ma anche dopo aver raggiunto questo risultato bisognerà mantenere alcuni divieti e limitazioni per impedire che la circolazione degli asintomatici possa far risalire il numero dei positivi. Quindi anche se i dati dovessero essere positivi, per il ritorno alla normalità serviranno comunque settimane. Ecco l’ordine con cui, secondo gli esperti del Corriere della Sera e del Sole24Ore, verranno riaperte alcune attività:
– Imprese della filiera alimentare e filiera farmaceutica
– Imprese della filiera meccanica e logistica
– Attività dove è più facile rispettare la distanza di 1 metro (ad esempio, negozi di abbigliamento)
– Ristoranti, bar, sale giochi e scommesse, cinema, teatri
– Centri estetici, parrucchieri
lp/AGIMEG