Orari di apertura ridotti in 63 Comuni, 225 provvedimenti di chiusura, 438 chiusure effettive, 69 delocalizzazioni. Sono alcuni dei dati, riportati nei risultati della legge regionale del 2013 contro la ludopatia, illustrati durante la commissione Sanità e Welfare dell’Emilia-Romagna.
La provincia con il maggior numero di chiusure è Bologna, ben 50, seguita da Ravenna e Modena. Su 340 comuni dell’Emilia-Romagna in 85 hanno istituito gli elenchi degli esercizi commerciali con il marchio Slot freE-R, con una rilevante variabilità tra i territori, poiché si va dal 100% di Imola a 4,2% di Piacenza. In totale il marchio è stato concesso a 607 esercizi.
“Dall’istituzione della legge, diversi Comuni hanno ritenuto necessario integrare ulteriori luoghi sensibili, in prevalenza spazi culturali, come biblioteche, teatri o cinema (20 Comuni), aree verdi o spazi pubblici all’aperto (15 Comuni), e non meno importanti luoghi di aggregazione, come circoli, associazioni, centri sociali, o spazi educativi. Una quota minoritaria di Comuni (7,1%) hanno ritenuto importante aggiornare la mappatura dei luoghi sensibili. Tra questi si evidenziano in particolare i Comuni del territorio dell’AUSL di Reggio Emilia, che ha visto il 33,3% dei Comuni aggiornare due o più volte la mappatura nel corso del tempo. Altra importante attività di monitoraggio è il “censimento” delle attività con gioco d’azzardo ricadente nella distanza minima dei 500 metri dai luoghi sensibili. Si tratta di verificare quali sono gli esercizi che hanno la loro attività in prossimità dai luoghi sensibili. Il censimento è stato effettuato dal 63,2% dei Comuni emilianoromagnoli, anche in questo caso con alte difformità tra le AUSL/Distretti”.
“Tra i Comuni che hanno effettuato il censimento sono state individuate in totale 2.615 attività ricadenti a meno di 500 metri da un luogo sensibile. Vi sono territori dove sicuramente questo aspetto si è presentato con maggiore frequenza, come ad esempio la Romagna con 780 attività prossime a luoghi sensibili, seguiti da Reggio Emilia (479 attività), Parma (393) e Modena (282). L’indicazione di non rinnovare le concessioni o non autorizzarne di nuove in prossimità di luoghi sensibili ha prodotto un calo del 45,2% di esercizi (rilevazione a novembre 2023), passando dai 2.615 sopra citati a 1.434 esercizi ancora attivi oggi (novembre 2023) ricadenti nella distanza minima di 500 metri da luoghi sensibili”, si legge nella Relazione sulla clausola valutativa ai sensi dell’art. 9 della L.R. n. 5/2013 recante: “Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate”.
“La maggior parte delle scommesse riguarda settori come i gratta e vinci e l’online, sui quali la legge regionale non può fare molto”, ha evidenziato Priamo Bocchi (FdI).
“Bisogna mantenere le attuali distanze tra sale giochi e luoghi sensibili e attivarsi per i giovani”, ha spiegato Maria Costi (Pd).
QUI la relazione integrale. cdn/AGIMEG