Emilia Romagna: via libera a risoluzione M5S e ER Coraggiosa su riordino gioco pubblico

In Emilia-Romagna è stata approvata dall’Assemblea legislativa una risoluzione promossa da Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) e Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle).

Così la giunta solleciterà il governo ad adottare una legge che regoli il gioco. Il fine della risoluzione è quello di mettere ordine nel settore, “ponendo al centro la salute delle persone anche a scapito dell’entrata erariale”. In particolare, il consigliere chiede un impegno per “superare l’attuale regime straordinario basato su proroghe e deroghe delle concessioni in essere e di valutare i parametri di pericolosità dei giochi e, in base a questi, vietare quelli a maggior rischio di dipendenza”.

All’esecutivo va poi chiesto di rinviare alcune tipologie di gioco legali “come il Betting exchange che non portano introiti significativi per l’erario, ma si prestano a essere utilizzati dalla criminalità organizzata a fini di riciclo del denaro sporco, un ‘giro d’affari’ che supera quello del traffico di stupefacenti”. Infine, Amico vuole che la giunta chieda al governo “che i dati relativi al gioco vengano resi disponibili senza alcun vincolo sul sito dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, sia per il gioco fisico sia per il gioco online, e che siano resi disponibili i dati per singolo gioco e per singolo comune così da poter avere un quadro preciso per tutti i territori”.

Per Massimiliano Pompignoli (Lega) “occorre tenere conto di fattori importanti come l’occupazione: la legge regionale del 2017 ha portato a una chiusura indiscriminata di sale mettendo in ginocchio un settore. Ma chiudendole non si è evitato il proliferare di scommesse illecite perché si tende a giocare di più online, rendendo il gioco più facilmente accessibile anche ai minori. Ora si chiede al governo di intervenire per uniformare il panorama italiano, ed è condivisibile, ma si presenta una risoluzione dopo sei anni di discussioni in Aula che andavano nella stessa direzione”.

“Abbiamo lavorato tanto sul gioco d’azzardo a fronte di uno scenario preoccupante sul quale era necessario agire. Non è vero che i giocatori sono prevalentemente online: il 50,4% dei luoghi per giocare sono i bar tabacchi, poi le case da gioco e il 15% le piattaforme. Va messa in campo una commissione nazionale per indagare sulla dimensione del comparto, che vigili e contrasti il gioco illecito”, ha aggiunto Lia Montalti (Partito democratico).

Michele Facci (Lega) ha ribadito l’inopportunità di “anticipare la legislazione nazionale, sicuramente mancante, con la legge regionale 5. Come conferma la clausola valutativa i vari giochi e lotterie leciti sono quelli che hanno la più alta diffusione nelle famiglie. Inoltre, è calato il gioco fisico ma è aumentato quello online che è più difficile controllare. E questo alimenta la criminalità organizzata. Con l’aggravante che con la chiusura delle sale da gioco regolamentate sono rimasti senza lavoro circa 5mila operatori del settore e dell’indotto. Giusto il riordino ma l’errore della legge regionale è stato quello di spostare il gioco sul web. Quindi non si sono impediti gli effetti negativi”. cdn/AGIMEG