Il Consiglio di Stato respinge le contestazioni ai DPCM del Governo Conte che hanno imposto la chiusura delle sale giochi, sale scommesse e sale bingo in tutto il territorio nazionale, ma invita gli organi competenti a motivare in modo approfondito le ragioni della chiusura di determinate attività economiche. E’ quanto si legge in diverse sentenze firmate dal Presidente della III Sezione, Franco Frattini. Sul rischio dell’aumento di contagi rispetto ad una eventuale riapertura delle attività di gioco, il CdS afferma che “il principio ora richiamato, anche alla luce della ormai lunga esperienza che le autorità scientifiche dovrebbero aver maturato nel monitoraggio e analisi dei fattori più rilevanti di contagio, comincia ad incrinarsi, secondo recente giurisprudenza amministrativa, laddove si sottolinea che le, ovviamente indispensabili, misure di precauzione vanno adottate alla luce di una serie di valutazioni complete scientifiche del rischio sulla base di dati ostensibili e specifiche per ciascuna attività soggetta a limitazioni”.
In particolare, “nel caso delle attività svolte dall’appellante, sin d’ora – e salva la indispensabile valutazione collegiale in questa sede cautelare – emerge la necessità che una specifica analisi scientifica dei fattori di rischio sia compiuta dall’autorità tecnica che ne ha tuttora la responsabilità – il C.T.S. presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – sia in vista di un non escludibile prolungamento del divieto totale oltre il 5 marzo 2021”.
Infine, però, il Consiglio di Stato sottolinea che “la apparente carenza di specifica analisi scientifica di tutti i profili di rischio, non consente nondimeno a questo Giudice di adottare la invocata misura cautelare ai fini della riapertura delle attività in questione”, dunque respinge l’istanza cautelare. ac/AGIMEG