Consiglio di Stato, Sapar contesta il regolamento sul gioco di Cremona‎. E difende il proprio interesse ad agire

Sapar si rivolge al Consiglio di Stato per contestare il regolamento varato dal Comune di Cremona che limita a 8 ore al giorno il funzionamento delle slot. In primo grado il Tar Brescia ha respinto il ricorso, sostanzialmente affermando che l’associazione non fosse legittimata a agire. Per il giudice di primo grado infatti, il regolamento impugnato “riguarda il funzionamento delle macchine da gioco, ovvero, in sintesi estrema, gli orari ed i luoghi in cui si può giocare, e quindi interessa il rapporto fra il cittadino giocatore e l’esercente, di solito il titolare di un bar”. La Sapar, invece, “raggruppa coloro i quali, sempre in sintesi estrema, non hanno alcun diretto rapporto col pubblico dei giocatori, ma forniscono soltanto i relativi apparecchi agli esercenti, perché al pubblico stesso li mettano a disposizione”.  E oggi la Sapar ha contestato prima di tutto proprio questa affermazione:‎ “quella tra esercenti e gestori è una distinzione meramente formale”, ha detto l’avv. Paroli. “L’interesse e’ comune a tutti i soggetti della filiera” e “il regolamento sul gioco colpisce non solo gli esercenti, ma anche i gestori che comunque devono rinunciare a una parte di mercato”. Nel merito, poi, la Sapar e’ tornata a contestare la totale carenza di istruttoria nell’iter seguito dall’amministrazione comunale. gr/AGIMEG