Il titolare di una sala Vlt di Prato ha presentato un ricorso al Consiglio di Stato per chiedere la riforma della sentenza del Tar della Toscana che aveva confermato la legittimità del provvedimento con cui era stata disposta la chiusura del locale a causa del mancato rispetto delle distanze minime dai luoghi sensibili.
Il Tribunale ha precisato che la “misura cautelare monocratica d’urgenza inaudita altera parte presuppone – in punto di periculum in mora – l’effettiva esistenza di una situazione a effetti gravi, irreversibili e irreparabili, tale cioè da non consentire di attendere neppure il breve termine dilatorio che deve intercorrere tra il deposito del ricorso e la camera di consiglio in cui deve svolgersi l’ordinario esame collegiale sull’istanza cautelare”.
Nel caso in esame, posto all’attenzione del Collegio dagli avvocati difensori Cino Benelli e Matilde Tariciotti, “essendo stato inibito lo svolgimento dell’attività economica svolta dall’appellante, sussistono, all’esito di un complessivo bilanciamento degli interessi sottesi alla vicenda amministrativa in esame, i presupposti per l’accoglimento dell’istanza cautelare monocraticata al fine di mantenere inalterata la situazione di fatto fino alla decisione collegiale della domanda cautelare proposta”.
Per questi motivi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso e sospeso l’esecutività della sentenza del Tar della Toscana. La Camera di Consiglio è fissata per l’11 aprile 2024. ac/AGIMEG