Il titolare di una sala giochi di Forlì ha presentato un ricorso al Consiglio di Stato per chiedere la riforma della sentenza del Tar dell’Emilia-Romagna che aveva giudicato legittimi i provvedimenti con cui è stata ordinata la cessazione dell’attività a causa del mancato rispetto della distanza minima da un luogo sensibile.
I giudici di Palazzo Spada rilevano che “sul tema vengono in rilievo valori costituzionalmente rilevanti relativi, da un lato, alla tutela della salute e, dall’altro, all’esercizio delle attività economiche il cui pregiudizio può intervenire a seguito di una piena cognizione del merito, stante peraltro che il procedimento ora concluso dal Comune appellato ha avuto inizio nel 2017″.
Quindi il Consiglio di Stato accoglie l’istanza cautelare perché “prevale, sotto il profilo del periculum, l’esigenza di continuità dell’attività di impresa”. ac/AGIMEG