Il titolare di una sala giochi ha presentato un ricorso al Consiglio di Stato per chiedere la riforma della sentenza del Tar del Veneto che aveva confermato la legittimità del diniego da parte del Comune di Venezia di rinnovo della concessione del suolo pubblico per gli esercizi che hanno al loro interno le slot.
Il Consiglio di Stato ha ritenuto che “pur volendo prescindere dalla disamina del periculum in mora, di carattere prettamente economico e rispetto al quale difetta la prova della sua irreparabilità, l’istanza di sospensiva non sia meritevole di accoglimento, avendo il Tar correttamente statuito sia in merito all’irricevibilità del ricorso, sia in ogni caso in merito alla sua infondatezza, avuto tra l’altro riguardo alla corretta interpretazione della prescrizione dell’art. 8 comma 15 del Regolamento comunale in materia di giochi, approvato con delibera del Consiglio Comunale di Venezia n. 50 del 10.11.2016, da intendersi immediatamente lesiva, rispetto alla quale l’atto applicativo (disposizione Dirigenziale del 30.06.2023 – P.G. n. 2023/0313249) non presenta alcun elemento novativo”.
“Ciò avuto anche riguardo alla costante giurisprudenza in materia, secondo la quale il rinnovo della concessione di suolo pubblico è del tutto assimilabile ad una nuova concessione, senza che possa venire in rilievo alcun affidamento in capo alla parte istante e alla considerazione della legittimità di detta prescrizione regolamentare in quanto non contrastante con la disciplina regionale”.
Per questi motivi il Consiglio di Stato ha deciso di respingere l’appello e confermare gli atti impugnati. ac/AGIMEG