Confindustria: “Evitiamo di introdurre nuove imposte o oneri sulle imprese”

“L’intero sistema fiscale ha bisogno di una riforma, non solo l’IRPEF. Serve coraggio, metodo e l’impiego di maggiori risorse. In audizione alla Camera, davanti alle Commissioni riunite delle finanze, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario, abbiamo evidenziato la necessità di un progetto di riforma fiscale a tutto tondo. Per la nostra organizzazione è intervenuto il Vice Presidente per il Credito, la Finanza e il Fisco Emanuele Orsini, che ha richiamato da un lato la necessità di evitare nuove imposte/oneri sulle imprese in questa congiuntura drammatica in cui molte aziende lottano per la sopravvivenza e, dall’altro, quella di salvaguardare le misure fiscali che incentivano produttività”, si legge in una nota di Confindustria. “In sintesi, i contenuti e le proposte di Confindustria discusse in audizione. Serve un progetto di riforma a tutto tondo, partendo da tre nodi fondamentali: la portata dell’azione riformatrice: è l’intero sistema fiscale – e non solo l’IRPEF – che ha bisogno di una riforma; il metodo: ci vuole tempo, le riforme non si fanno con la decretazione d’urgenza; le risorse (e come reperirle), oggi ammontano, in media, a soli 2 miliardi l’anno nel 2022 e 2023. Sono risorse esigue. Recuperarne altre dall’evasione va bene, ma non offre garanzie. Servirà rimodulare il prelievo nelle imposte e tra le imposte del sistema fiscale”, aggiunge. “Non si può continuare a complicare la vita ai sostituti d’imposta. Le imprese fanno già da esattori per conto dello Stato, gratuitamente e tra mille complicazioni, ma c’è un limite ai compiti che possono svolgere. Sarebbe auspicabile quanto meno poter assolvere questi oneri in un quadro legislativo più chiaro e definito. Non vanno posti a carico delle imprese obblighi di controllo che spetterebbero all’Amministrazione finanziaria. Mi riferisco, in particolare, al compito, affidato alle imprese appaltanti, di verificare gli adempimenti cui le imprese fornitrici sono tenute in qualità di sostituti d’imposta. Non si può – per colpire pochi – chiedere a tutti adempimenti al limite dell’impossibile. (…) Anche la tassazione delle imprese va migliorata. Nel volume “il Coraggio del futuro: Italia 2030-2050”, presentato nei mesi scorsi, abbiamo indicato varie azioni concrete e siamo pronti a fare la nostra parte. Evitiamo di introdurre nuove imposte o oneri sulle imprese in questa congiuntura drammatica, in cui molte lottano per la sopravvivenza”, conclude. cdn/AGIMEG