Confcommercio: “Situazione del nostro sistema produttivo a dir poco drammatica. A rischio quasi mezzo milione tra imprese e lavoratori autonomi”

Governo subito alle prese con le questioni più urgenti, dal capitolo ammortizzatori sociali ai nuovi ristori. Dopo l’ultimo stop all’avvio della stagione sciistica, la cui riapertura attesa per il 15 febbraio nelle regioni gialle è stata invece rinviata al prossimo 5 marzo, la richiesta degli indennizzi, insieme al più generale sostegno per le imprese ed i lavoratori, con la scadenza tra un mese e mezzo del blocco dei licenziamenti, si fa più pressante. Sul fronte lavoro, il neoministro Andrea Orlando, ha avviato il giro di incontri con le parti sociali aprendo domenica il confronto con Cgil, Cisl e Uil, poi con gli altri sindacati, le imprese e le categorie: da Confcommercio a Confindustria, da Confapi a Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani, Cna ad Alleanza delle cooperative.

E’ stata Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio con delega al Lavoro e al Welfare, a rappresentare la confederazione in occasione dell’incontro tra imprese e parti sociali con il ministro del Lavoro Andrea Orlando. “La situazione del nostro sistema produttivo è a dir poco drammatica. Quasi mezzo milione tra imprese (305mila) e lavoratori autonomi (circa 200mila) potrebbero chiudere l’attività per il crollo della domanda per consumi. Con l’emergenza sanitaria, il tasso di mortalità delle imprese rispetto al 2019 risulta quasi raddoppiato per le imprese del commercio (dal 6,6% all’11,1%); più che triplicato per i servizi di mercato (dal 5,7% al 17,3%)”, ha detto. Prampolini ha osservato che “l’occupazione formalmente tiene, grazie anche agli interventi di cassa integrazione e blocco dei licenziamenti, ma l’input di lavoro è a -10% circa nei primi 9 mesi”. “Davanti a questi numeri c’è bisogno assolutamente di prorogare i provvedimenti già in essere prima di tutti la Cassa Covid-19 senza costi, soprattutto se in parallelo viene prevista un’ulteriore proroga del blocco licenziamenti. Vanno continuate le indennità già riconosciute ai lavoratori stagionali, professionisti, sport e spettacolo come pure la proroga del DURC, il documento di regolarità contributiva, per tutti i settori fino alla cessazione stato di emergenza”, ha aggiunto. Sul tema dell’occupazione poi, il vicepresidente di Confcommercio ha osservato che “va chiarito l’equivoco alla base del reddito di cittadinanza che è ancora solo una misura di assistenza e non è mai diventata una misura di politica attiva, inoltre manca ancora il coordinamento effettivo tra Stato e Regioni per la realizzazione delle azioni volte a potenziare le politiche attive ed i Centri per l’impiego”. Dunque, secondo Confcommercio “bisogna andare avanti con la riforma degli ammortizzatori sociali, anche considerando le legittime istanze del mondo del lavoro autonomo, che hanno visto riconosciuto un primo strumento, e soprattutto continuare sulla strada della riduzione del costo del lavoro”. cdn/AGIMEG