A giugno, nonostante quasi tutte le attività siano tornate operative, il recupero si è confermato difficile e complesso. I rimbalzi congiunturali, pur di dimensioni importanti, lasciano il livello di attività economica su valori ancora molto contenuti. E’ quanto emerge dai dati della Congiuntura Confcommercio sul mese di giugno e sul secondo trimestre 2020. Se per l’alimentare, dopo il moderato aumento registrato nei mesi di lockdown, si conferma una stabilizzazione, per altri segmenti il rimbalzo di maggio e aprile ha solo attenuato i contorni di una situazione estremamente grave.
Nel secondo trimestre il PIL è stimato ridursi del 18% rispetto all’ultimo quarto e del 22,5% nel confronto annuo. Nel confronto tra giugno 2020 e lo stesso mese del 2019, pur confermandosi ancora trend negativi per la quasi totalità degli aggregati, si consolidano i tentativi di recupero sia pure con dimensioni molto articolate. In generale, il segmento dei beni sembra tornare più velocemente sui livelli di consumo dello scorso anno, anche se le perdite accumulate nei periodi precedenti determinano per alcune voci di spesa un gap difficilmente colmabile in tempi rapidi. Più complessa e articolata appare la situazione sul versante della domanda per i servizi (-37,9% nel confronto annuo), ormai la componente più importante dei consumi.
In particolare, per quanto riguarda i Servizi ricreativi, categoria che comprende al suo interno anche la voce “Concorsi e pronostici”, Confcommercio evidenzia un calo dell’85,6% nel secondo trimestre dell’anno: ad aprile il calo è stato del -99,1%, a maggio del -93,2% e a giugno del -68%. lp/AGIMEG