Omologazione apparecchi senza vincita in denaro. Commissione Petizioni UE: “Non c’è violazione dell’Italia alla normativa UE”. Nessun risultato dalla petizione “Bernardi”

E’ stata discussa ieri, presso il Parlamento Europeo, la petizione n. 0001/2022 presentata da Eugenio Bernardi sulla presunta violazione della direttiva 2006/123/CE da parte dell’Italia. In particolare, il firmatario della petizione ha voluto porre l’attenzione sulla normativa che riguarda gli apparecchi senza vincita in denaro, che nel nostro paese sono in alcuni casi equiparati a quelli con vincita in denaro (slot machine e VLT).

Secondo Bernardi ci sarebbe “una sconsiderata equiparazione tra i giochi di puro intrattenimento nei locali pubblici e quelli che riguardano l’azzardo vero e proprio”. Questo passa anche dalla questione delle omologhe: “Con la nuova norma vengono sottoposti a certificazione onerosa giochi come calciobalilla, carambole, biliardi, flipper, freccette e dondolanti per bambini, come se si trattassero di macchine per giochi a premi, slot machine o videolotterie”, si legge nella petizione proposta da Bernardi.

Lo stesso Bernardi (a destra) è intervenuto in videoconferenza ieri mattina al Parlamento Europeo presso la Commissione PETI: “Ritengo che la norma italiana vada in contrasto con le norme dell’UE sulla libertà di stabilimento e la libera circolazione delle merci nonché contro la direttiva Bolkestein 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno – le sue parole – Chiedo quindi che l’Italia venga sanzionata per non aver rispettato queste normative europee”.

La risposta è arrivata direttamente dalla Commissione Europea nelle parole di Salvatore D’Acunto: “Ovviamente c’è una grossa distinzione da fare tra apparecchi che prevedono vincite in denaro e apparecchi senza vincita in denaro. Riguardo a questi ultimi, lo Stato Italiano attraverso ADM ha spiegato che in passato alcune categorie sono state oggetto di manomissioni e manipolazioni. Quindi pur essendo progettati per il puro intrattenimento, presentano comunque il rischio di creare ludopatia”.

D’Acunto (foto), in rappresentanza della Commissione Europa, ha proseguito: “C’è quindi un discorso di tutela dei consumatori e dei minori. Per quanto riguarda gli apparecchi senza vincita in denaro, esistono una serie di giochi come biliardini e flipper che non sono soggetti ad autorizzazione e autocertificazione. Gli altri giochi, in virtù delle caratteristiche tecniche, necessitano sempre di un regime di certificazione. Lo Stato Italiano opera quindi una distinzione all’interno della categoria degli apparecchi senza vincita in denaro. Quindi secondo il nostro giudizio non c’è alcuna violazione della direttiva Bolkestein, non c’è regime discriminatorio, è adeguato alla tutela dei minori e non è sproporzionato. Tra l’altro, trattandosi di un settore non-armonizzato, gli Stati membri hanno più margine di manovra in questa materia”.

E’ poi intervenuta anche la presidente della Commissione PETI, l’on. Montserrat (foto) della Spagna: “Mi sembra di capire che ci sia già una distinzione tra apparecchi con vincita in denaro e senza vincita in denaro, ma è necessaria una ulteriore divisione e maggiore chiarezza. La richiesta di chi ha presentato la petizione è che resti aperta, chiediamo quindi un parere anche alla Commissione IMCO per il mercato interno e la protezione dei consumatori”. “Alla luce di quanto emerso suggeriamo di tenere aperta la petizione, prendo atto di quello che dice la Commissione ma non condivido e quindi appoggio il sig. Bernardi nella sua petizione”, il commento invece dell’onorevole Smeriglio.

Peter Jahr (Partito popolare europeo) ha aggiunto: “Credo che la Commissione  insieme al Governo italiano stia seguendo la questione con attenzione. A nome del mio gruppo penso che la petizione si possa chiudere”.

“Vorrei sottolineare che lo Stato Italiano ha raccontato un sacco di frottole alla Commissione Europea. La Commissione dovrebbe credere meno allo Stato Italiano e indagare maggiormente. Mi auguro ci sia un maggior dialogo”, l’appello finale di Bernardi in risposta al parere della Commissione. lb/AGIMEG