“La Commissione europea è consapevole dei pericoli presentati dalle valute virtuali, in particolare negli ambienti di gioco, e ha già adottato una legislazione per regolarli”.
E’ quanto ha detto McGuinness, Commissaria europea per i servizi finanziari, a nome della Commissione UE in risposta all’interrogazione con risposta scritta presentata dall’europarlamentare Chris MacManus (La sinistra) sul gioco virtuale.
“I “fornitori di servizi di gioco d’azzardo”, “fornitori di servizi di scambio tra valute virtuali e valute legali” e “fornitori di portafogli custoditi” sono tutte categorie di professionisti che devono adempiere agli obblighi previsti dalla direttiva (UE) 2015″, aggiunge.
“Quando un operatore di gioco emette portafogli che ospitano valute virtuali come definito all’articolo 3 della direttiva (UE) 2015/849, e fornisce servizi di cambio tra tali gettoni e valute legali, tale operatore di gioco è considerato un soggetto obbligato ai sensi della Direttiva (UE) 2015/849 e deve essere registrato presso l’autorità nazionale competente come “fornitore di portafoglio custodito” e “fornitore di servizi di cambio tra valute virtuali e valute legali”, continua.
“Nel luglio 2021 la Commissione europea ha presentato un ambizioso pacchetto di proposte legislative per rafforzare le norme dell’UE in materia di antiriciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo (AML/CFT). Comprende proposte per creare un codice unico per garantire un’attuazione più uniforme delle norme in tutta l’UE, riducendo il margine di interpretazione lasciato agli Stati membri e alle loro autorità di contrasto”, ha concluso. cdn/AGIMEG