“Come sottolineato dalla Commissione nella sua risposta all’interrogazione scritta E-003254/2019, non esiste una legislazione UE specifica per il settore del gioco d’azzardo. Gli Stati membri sono liberi di regolamentare le attività di gioco d’azzardo purché siano in linea con le norme del mercato interno stabilite dai trattati e interpretate dalla Corte di giustizia dell’UE. Pertanto, gli Stati membri devono valutare caso per caso in quali circostanze le loot-boxes costituiscono effettivamente un gioco d’azzardo all’interno dei loro quadri giuridici nazionali”. Così il Commissario europeo della giustizia, Mr Reynders, ha risposto all’interrogazione dell’europarlamentare Dita Charanzová sulla regolamentazione delle loot boxies e del gioco d’azzardo nei giochi sul computer. “In alcuni Paesi, le loot boxes, in cui gli oggetti di gioco acquisiti erano considerati di valore monetario, sono state dichiarate attività di gioco d’azzardo e sono state vietate in linea con la legislazione nazionale sul gioco d’azzardo. Agli sviluppatori di giochi è stato anche chiesto di modificare le loot boxes per ottenere il vantaggio monetario. In altri Stati membri, non sono considerate giochi d’azzardo. La Commissione ha inoltre preso una serie di iniziative per rafforzare la protezione dei consumatori dei servizi di gioco d’azzardo online come la raccomandazione del 14 luglio 2014 sui principi per la protezione dei consumatori e dei giocatori dei servizi di gioco d’azzardo online e la prevenzione dei minori dal gioco d’azzardo. Inoltre, nell’ambito della strategia europea per un Internet migliore per l’infanzia, la Commissione ha finanziato centri Internet più sicuri che offrono corsi di formazione, assistenza gratuita e forniscono consulenza su giochi responsabili”, ha aggiunto. cdn/AGIMEG