Codere si rivolge al Consiglio di Stato per la vicenda del “doppio taglio” delle slot, ma nel corso del giudizio ha già provveduto a dismettere le circa 2.500 slot controverse. Negli ultimi mesi la vicenda di Codere e Netwin ha tenuto impegnati i giudici amministrativi. Tutto nasce dall’iter di riduzione della rete deciso dal Governo, già a dicembre le concessionarie hanno tagliato il proprio parco macchine del 15%, e a fine aprile dovranno completare il processo: il numero complessivo di slot dovrà scendere a 265mila. La controversia riguarda però il numero di macchine che ciascun operatore dovrà dismettere, in sostanza non è chiaro a quale dato occorra fare riferimento per calcolare le singole quote. Secondo alcuni operatori si deve prendere in considerazione il parco esistente al 31 dicembre 2016. Con il decreto attuativo del luglio 2017, il Mef ha invece preso come riferimento il paniere controllato nel settembre 2017. Il problema nasce dal fatto che in questo lasso di tempo, la maggior parte degli operatori ha avviato l’iter di razionalizzazione, Codere al contrario ha acquisito delle quote di mercato degli altri concessionari. In sostanza ha riacquisito una serie di nulla osta dismessi dagli altri operatori, e poi ha tagliato le slot in eccesso basandosi sul parco esistente al 31 dicembre 2016 . Al contrario, se si prendesse quindi in considerazione il parco macchine esistente a settembre scorso – come indicato dal Mef – la concessionaria sarebbe costretta a effettuare un doppio taglio. In campo è scesa però anche la maggior parte degli altri operatori per contrastare la posizione di Codere: se quest’ultima venisse autorizzata a conservare le macchine riacquisite, loro dovrebbero compensarne la quota, visto che comunque la rete finale dovrà essere conmposta da 265mila macchine. Una politica simile a quella di Codere è stata attivata anche da Netwin.
Il Tar Lazio ha avuto modo di affrontare la questione in più occasioni. Il 23 gennaio ha infatti messo un’ordinanza con cui ha negato la richiesta di sospendere in via cautelare il taglio e ha fissato l’udienza di merito al 23 maggio. Il 21 febbraio il Presidente della Seconda Sezione ha poi concesso una sospensiva, ma poi nell’udienza collegiale del 21 marzo il provvedimento non è stato confermato. Codere si è quindi rivolta al Consiglio di Stato, il Presidente della Quarta Sezione non ha concesso la sospensiva – il decreto è del 24 marzo – ma ha comunque fissato a oggi l’udienza collegiale.
Dopo le prime pronunce dei giudici amministrativi, Codere ha comunque provveduto a dismettere le slot controverse (accorpandole in sostanza alla quota da tagliare al 31 dicembre scorso) altrimenti sarebbe incorsa in una sanzione di 10mila euro al giorno per ogni macchina. In Monopoli in realtà – nelle memorie depositate nel ricorso – hanno annunciato che non applicheranno sanzioni fino alla sentenza di primo grado.
Oggi la controversia è arrivata al Collegio della Quarta Sezione del Consiglio di Stato, ma la questione appare superata dagli eventi: la richiesta è quella di sospendere il taglio delle 2.500 slot, ma queste macchine appunto sono già state dismesse. Il Consiglio di Stato emetterà comunque l’ordinanza, che dovrebbe uscire entro domani, ma la questione tornerà al Tar per l’udienza di merito il 23 maggio. In quella sede si deciderà anche della richiesta – avanzata da Codere – di rinviare la questione alla Corte Costituzionale. gr/AGIMEG