Nel corso del 2020 Codere ha ottenuto ricavi operativi per 594,6 milioni di euro. Sulla performance pesano le misure restrittive legate alla pandemia che hanno portato alla chiusura delle attività retail durante buona parte dell’anno. Le riaperture sono avvenute progressivamente nel corso del terzo trimestre, con nuove chiusure e restrizioni a fine anno. Particolarmente penalizzati i risultati in Argentina (246,5 milioni di euro, unico mercato completamente chiuso tra i mesi di marzo e dicembre), Messico (209,9 milioni di euro) e Italia (188,6 milioni di euro).
In crescita l’online, che nel 2020 ha realizzato ricavi per 71,3 milioni di euro, il 19,3% in più rispetto all’anno precedente, accentuata ancora di più nel quarto trimestre nel quale, la divisione ha raggiunto un aumento anno su anno pari al 58,7%.
La società ha conseguito a fine anno un EBITDA normalizzato di 22,5 milioni di euro. Il gruppo ha chiuso l’anno con un cash flow di 110,3 milioni di euro, rispetto ai 103,1 milioni del 2019. Tuttavia, sulla base delle suddette chiusure e della pressione sulla liquidità che si prevede continuerà nel corso dell’anno a seguito dell’attuale situazione di crisi sanitaria, la società ha assunto consulenti finanziari per analizzare alternative che possano migliorare la sua liquidità e rafforzare la struttura del capitale.
In termini di capacità, al 31 dicembre 2020 Codere disponeva di 23.074 apparecchi da intrattenimento (41% della sua capacità a fine 2019), operanti in tutti i territori ad eccezione dell’Italia, in quanto era stata disposta la chiusura, a causa dell’emergenza sanitaria, di tutte le sale giochi e dei corner con slot e scommesse; 79 sale da gioco operative, 1.049 sale giochi, 153 sedi di scommesse sportive e 5.410 bar. Queste cifre non includono le sale temporaneamente chiuse in Messico, Panama e Colombia e la chiusura temporanea dei bar in alcune regioni della Spagna a gennaio. lp/AGIMEG