Il Codacons replica ai ventilati errori sui dati

Riceviamo dal Codacons e pubblichiamo

“Gentile Redazione

leggiamo con stupore le assurde accuse mosse da Agimeg nei confronti del Codacons, “colpevole” secondo il direttore Fabio Felici di voler fare disinformazione in merito ai dati sul gioco forniti dai Monopoli. Ebbene, l’unico errore tecnico che salta agli occhi è proprio quello di AGIMEG, che evidentemente o non ha letto il nostro comunicato, o lo ha letto troppo velocemente, alla ricerca di un finto scoop che, purtroppo, non esiste. Nel comunicato stampa diffuso dal Codacons, infatti, si parla esplicitamente di raccolta, con riferimento ai 96 miliardi di euro comunicati dai Monopoli, e proprio su tale dato si basano le nostre elaborazioni che, volutamente e senza alcun errore, sono riferite al totale della popolazione italiana, ossia 60 milioni di cittadini. Proprio per far capire come l’entità del gioco sia abnorme, abbiamo voluto “spalmare” il dato della raccolta sull’intera popolazione, neonati compresi. Come sempre facciamo quando diffondiamo dati economici analoghi (vedi accise, tasse, debito pubblico, ecc.) Una brutta figura per AGIMEG che il suo direttore avrebbe potuto evitare semplicemente con una telefonata al Codacons o una mail con richiesta di chiarimenti in merito alla nota diffusa in data odierna. Sappiamo bene che i neonati non giocano,  non serviva certo Agimeg a fare la “scoperta dell’acqua calda”. Eppure il dato è e resta il medesimo se si considera l’intera popolazione italiana. Quanto all’accusa di oscure trame e misteriosi complotti politici – forse il direttore di AGIMEG crede anche alle scie chimiche e che lo sbarco sulla luna sia stata una messinscena made in Usa??? – lasciamo questa dietrologia spicciola e di bassa lega ai suoi fautori. Chi conosce il Codacons sa bene da che da decenni ci battiamo a tutela della salute dei cittadini. Evidentemente il direttore non sa minimamente cosa sia il Codacons e quale attività svolga. Ci interessa però molto di più conoscere quali siano i rapporti economici o di altra natura che intercorrono tra Agimeg, i gestori dei giochi o altri soggetti che abbiano interessi finanziari legati al settore dei giochi in Italia. E in tal senso avvieremo le dovute verifiche.

CODACONS”

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Risponde il direttore di Agimeg

“Come è giusto che sia abbiamo dato al Codacons il sacrosanto diritto di replica. Ed è una replica che abbiamo molto apprezzato, visto che il Codacons ha ammesso almeno un errore tecnico. Ma andiamo con ordine. Il comunicato stampa del Codacons di ieri riportava questo titolo: “Giochi: Monopoli, spesa italiani a 19mld euro, quasi 1% del Pil”. All’interno veniva riportata questa frase: “in base ai dati resi pubblici oggi, si evince come nel 2016 ogni italiano abbiamo speso mediamente in giochi addirittura 1.600 euro”. Nessun accenno a come veniva fuori questo dato, ma visto il titolo si poteva immaginare che facesse riferimento alla spesa. Sbagliato! Come riportato nella replica il Codacons ha voluto spalmare il dato della raccolta su tutta la popolazione, neonati compresi, per far capire l’entità del fenomeno. Non si può dare un dato “tecnicamente” sbagliato per enfatizzare un fenomeno, è un errore nell’errore. Ma siccome oggi va di moda dare numeri sbagliati per cercare spazi di visibilità, può essere che Agimeg sia rimasta indietro nelle nuove modalità di fare informazione. Arrampicarsi sugli specchi, ammettendo di aver voluto fare un errore per dare più risalto ad un fenomeno, è uno stile che non ci appartiene perché noi siamo un’azienda seria e parliamo di fatti, non di quello che avremmo voluto dire. Avremmo poi potuto parlare, nella nostra news, di “clamoroso errore”, di “offuscamento mentale” oppure di “calcolatrici del Codacons mal funzionanti”, per enfatizzare l’errore ma non l’abbiamo fatto. Il Codacons con discutibile ironia, per essermi permesso di evidenziare un errore, riporta frasi come “credere alle scie chimiche” o che “lo sbarco sulla luna non sia mai avvenuto”. Ognuno ha il suo stile ed io invece mi complimento con il presidente Rienzi per le tante battaglie al fianco dei cittadini. Una cosa però è inaccettabile: mettere in discussione l’onorabilità dell’agenzia. Agimeg è una agenzia di stampa del settore ed i nostri servizi sono acquistati principalmente dagli operatori di gioco. Ma come ogni agenzia di stampa che si rispetti siamo forti della nostra indipendenza. L’Ansa, la principale agenzia di stampa italiana, ha come soci i principali quotidiani italiani ma non per questo è tacciata di essere di parte nei confronti degli editori. Consiglio al Codacons di verificare sul nostro archivio quante news contro il settore abbiamo pubblicato (ad esempio, per rimanere sull’attualità sulla ventilata tassa sulle sale gioco), anche del Codacons stesso. Noi facciamo informazione libera e spero che il Codacons, che vive di associati, possa dire lo stesso. Il Codacons ha semplicemente fatto dei calcoli sbagliati, ammettendo di averli voluti fare proprio così per dare più forza al proprio messaggio. Facendo il giornalista da 36 anni, non ho mai fatto un comunicato utilizzando dati sbagliati per rafforzare il mio pensiero. Non ne avevo e non ne ho bisogno. La ragione non si rafforza con false verità. Forse mai come oggi è vero quello che ha evidenziato, nel suo libro “L’ultima riga delle favole”, Massimo Gramellini, scrittore ed editorialista del Corriere della Sera: “La rovina non sta nell’errore che commetti, ma nella scusa con cui cerchi di nasconderlo”.”
Fabio Felici