Clemente (dir. UIF): “In Italia regolamentazione antiriciclaggio particolarmente stringente per il comparto giochi”

“Esigenze di adeguamento delle regole e dei controlli valgono anche per altri ambiti di attività non finanziarie. Nel comparto dei giochi, nel quale coesistono operatori nazionali ed esteri in grado di movimentare ingenti flussi finanziari anche on-line, l’Italia si è dotata, in relazione ai rischi di infiltrazione criminale, di una regolamentazione antiriciclaggio particolarmente stringente. È stata resa più puntuale la definizione dei soggetti obbligati che compongono la filiera operativa (concessionari, distributori ed esercenti), sono state dettate disposizioni integrative per l’adempimento degli obblighi di prevenzione ed è stata prevista l’emanazione di standard tecnici e linee guida da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM). Il modello italiano di esercizio del gioco è basato sulla riserva statale e sul regime di concessione di servizio da parte dell’ADM a soggetti privati, italiani o esteri, selezionabili con procedure a evidenza pubblica. L’avere incluso nel perimetro dei soggetti obbligati anche operatori on-line, senza una sede in Italia, appare particolarmente apprezzabile anche sotto il profilo della disciplina antiriciclaggio, nonostante la difficoltà di assicurare adeguate forme di enforcement in caso di violazioni (rappresentate principalmente dall’oscuramento dei siti illegali)”. E’ quanto si legge nell’audizione di Claudio Clemente Direttore dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF) nelle Commissioni riunite Giustizia (II) e Finanze (VI) della Camera. “In questo sistema si colloca in una posizione centrale l’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia, deputata, secondo quanto previsto dai princìpi internazionali, alla ricezione e all’analisi delle segnalazioni di operazioni sospette (SOS) prodotte dagli operatori; dalla sua costituzione nel 2008 si è assistito a un trend di eccezionale crescita delle segnalazioni che, da poco più di 12.000 sono passate nel 2019 a quasi 106.000. Il maggiore flusso del 2019 rispetto all’anno precedente (+7.759 segnalazioni) è dovuto soprattutto al contributo degli intermediari finanziari non bancari (+52,7%) e del comparto dei giochi (+27,7%). Se banche e Poste restano il principale gruppo di segnalanti, fra gli intermediari non bancari hanno assunto un peso significativo gli istituti di pagamento e i relativi punti di contatto (oltre 10.000 segnalazioni nel 2019) e, in particolare, i money transfer”, conclude. cdn/AGIMEG