Circolare Regione Lazio slot e vlt, avvocato Luca Giacobbe: “Rischio di regole tecniche degli apparecchi e degli ambienti dedicati diversi regione per regione”

“È indubbio che la circolare dell’11 gennaio scorso emessa dagli uffici della Regione Lazio non si limita a chiarire le recenti (ennesime) modifiche alla Legge 5/2013 ma che introduca vere e proprie prescrizioni a carico degli esercenti delle sale da gioco e degli esercizi generalisti che ospitano apparecchi”. Ha dichiarato ad Agimeg l’avvocato Luca Giacobbe, dello studio legale Giacobbe-Tariciotti.

Dal mio punto di vista, ci sono diversi criticità legate a questa circolare partendo dalla tempistica nella sua emanazione a sole 48 ore dall’entrata in vigore degli obblighi che avrebbe dovuto suggerire maggiore preavviso avendo onerato gli esercenti di allestire i locali ed acquistare i materiali per rispettare queste prescrizioni (orologio ogni 3 apparecchi, impianto sonoro, cartelli informativi).

Più in generale, questa circolare così come la recente modifica della legge 5/2013 rappresenta ancora una volta l’ennesima dimostrazione di come la legislazione sul gioco legale sia ormai affidata a iniziative prive di un coordinamento con la normativa nazionale.

Basta pensare che la legge 5/2013 ad agosto ha apportato delle vere e proprie modifiche alle caratteristiche di fruizione del gioco e degli ambienti dedicati al gioco.

Da una parte quindi la regione avrebbe dovuto più correttamente osservare la procedura di cui alla direttiva (UE) 2015/1535 che definisce una procedura preventiva consistente nell’obbligo di notificare alla Commissione tutti i progetti di regolamentazioni tecniche riguardanti prodotti e servizi della società dell’informazione, prima che siano adottati nella legislazione nazionale.

Il termine “regola tecnica” ricomprende una specificazione tecnica o altro requisito o una regola relativa ai servizi della società dell’informazione, che sono stabiliti dagli Stati membri e la cui osservanza è obbligatoria, de jure o de facto, per la commercializzazione o l’utilizzo di un prodotto, per la prestazione di servizi o per lo stabilimento di un fornitore di servizi.

Il problema però sta ancora a monte: è solo il legislatore nazionale con norme di fonte primaria o al più l’Agenzia Dogane e Monopoli con norme di secondo livello a poter legiferare sulle caratteristiche tecniche degli apparecchi e sulla fruizione del gioco a livello nazionale. Se salta questo principio allora sarà sdoganato il principio per cui ogni regione può imporre ai produttori di apparecchi regole tecniche valevoli per il proprio territorio. Introdurre disposizioni specifiche sulla fruizione del gioco nel Lazio si sovrappone inevitabilmente con le caratteristiche tecniche del gioco come per esempio l’interruzione delle sessioni dopo 30 minuti e la pausa di 5 minuti

Altro esempio concreto: la norma regionale impone la distanza minima di 2mt tra apparecchi. Questo però contrasta con il Decreto del 27.07.2011 di ADM sul contingentamento degli apparecchi che è attuativo di una norma nazionale.

Ribadisco: così facendo ci troveremo a breve ad avere regole tecniche degli apparecchi e degli ambienti dedicati diversi regione per regione. Non mi sembra affatto una situazione ordinata né per garantire la tutela dei giocatori problematici né per garantire il diritto di impresa”. lp/AGIMEG