Chiusura sale LAN, AK Informatica: “Stiamo lavorando ad un’istanza di dissequestro. Dialogo con il Governo unico modo per passare da approccio distruttivo a costruttivo”

“Il 29 aprile sono state chiuse alcune sale LAN. Se dovesse essere riconosciuto che un pc in un luogo pubblico deve essere soggetto a omologazione da parte di ADM, implicherebbe conseguenze importanti. ADM nel suo comunicato ha specificato di aver chiuso solamente alcune sale e che le altre possono continuare a lavorare nel rispetto della legge “. E’ quanto hanno affermato da AK Informatica riguardo alla vicenda delle sale LAN e delle sale eSports.

“Con gli studi legali con cui collaboriamo, stiamo preparando l’istanza di dissequestro. Siamo convinti che tramite il dialogo con i politici che si sono attivati in questi giorni ed interessati a quanto accaduto, si possa risolvere qualcosa. Anche i brand che seguono la parte eSports sono preoccupati della situazione”, ha aggiunto.

“La community gaming ed eSports è compatta. Stiamo cogliendo questa situazione per normare e rendere più proficuo il lavoro di tutti. Invito la community a non essere rabbiosa e cattiva, facciamo che la situazione sia costruttiva. Siamo in un Paese libero, ma ciò che sta succedendo in questo momento è quasi peggio di quello che avviene in Paesi dove non esiste libertà. Vietare l’utilizzo di dispositivi di uso libero è complicato”, ha continuato.

“Per noi la sala LAN non è un business, ma un’attività. A noi interessa fare eventi, manifestazioni e creare community. Il business principale è quello degli eSports e ci interessa che cresca nella sua totalità. Ci troviamo invece all’età della pietra. Dal punto di vista economico il settore degli eSports fattura miliardi su miliardi, è un’industria che vista nel suo complesso potrebbe essere una delle principali del Paese. In uno Stato di diritto normale quando c’è un’attività, un trend sociologico ed economico, il legislatore dovrebbe prenderne atto, invitare le parti tecniche, sedersi ad un tavolo e sviluppare qualcosa che lo promuova e lo tuteli, non che lo reprima e lo sanzioni. Vorrei che il Governo italiano passasse da un approccio distruttivo a uno costruttivo”, ha concluso. cdn/AGIMEG