“In questi mesi di chiusure forzate non abbiamo mai abbassato la guardia, abbiamo sempre lavorato. Pensavamo e pensiamo che nelle nostre attività non c’è stato mai alcun problema di tipo sanitario, abbiamo distanziato gli apparecchi, abbiamo fatto tutto quello che doveva essere fatto seguendo rigorosamente i protocolli, ma non è bastato. Così come in primavera siamo stati i primi a chiudere. Sono d’accordo che si debba tutelare la salute dei giocatori, siamo i primi a farlo, ma la prima cosa che si fa in Italia ogni volta è andare contro il gioco. Siamo stati chiusi da marzo fino a fine giugno e da ottobre ancora fino ad oggi”. E’ quanto ha detto Domenico Distante, presidente della Sapar, nel corso della diretta con il direttore di Agimeg, Fabio Felici.
“Non c’è solo incertezza sulle riaperture, c’è incertezza a 360 gradi. Le aziende hanno finito i soldi, ma ci sono ancora affitti da pagare, spese da sostenere, ricordiamo che siamo stati costretti a cambiare due parchi macchine a distanza di un anno. La chiusura di ottobre non è stata colpa nostra, forse di altre attività che hanno creato contagi questa estate. I nostri dipendenti non prendono ancora cassa integrazione, le banche chiudono conti correnti, come nel caso del Tribunale di Pescara che ha dato ragione alla banca, che può chiudere un conto corrente se non reputa etica una certa attività, senza contare che le compagnie assicurative non rilasciano più polizze. Tutte le associazioni hanno sottoposto al Governo queste problematiche, ma restiamo sempre discriminati. Continuiamo a vivere alla giornata senza avere certezze sul futuro. Ancora oggi non sappiamo quando apriremo, chi dice a febbraio, chi ad aprire, ma tutto questo taglia solamente le gambe alle imprese”.
“Noi vorremmo riaprire quanto prima – ha proseguito Distante – ma non dipende da noi. Siamo consapevoli che non siamo mai stati portatori di alcun problema sanitario nelle nostre sale, per questo speriamo che il CTS dia quanto prima un giudizio sulle nostre aperture. Ma anche a quel punto la situazione sarà complicata: tra regolamenti comunali, regionali, orari, aumento del Preu, è una giungla, non c’è un riordino del settore che sia univoco a livello nazionale. Posso solo dire che la nostra coscienza è pulita, abbiamo dato tutto quello che potevamo dare, cercheremo di portare a termine i nostri obiettivi. Anche perché dove non c’è gioco legale c’è gioco illegale, lo dice il Governo stesso e lo dice la magistratura. Noi siamo il braccio dello Stato”.
Sulla manifestazione ‘rosa’ di martedì prossimo, Distante ha detto: “Certamente avrà il nostro appoggio, è un’ iniziativa che spero porti qualcosa di positivo, le quote rosa possono dare qualcosa di diverso, per far capire che questo settore è composto anche da donne. Ringraziamo Antonia Campanella per quanto sta provando a fare, è un’iniziativa ottima, Sapar la sosterrà, faremo la nostra parte”. cr/AGIMEG