“Sono arrabbiato come lo è tutto il settore. I Ristori sono un diritto per tutte le attività che, per decisioni del Governo, sono state costrette a chiudere. Noi, pochi giorni fa, abbiamo ‘festeggiato’ i 180 giorni di chiusura, ma i ristori riservati al gioco legale sono vergognosi. Noi valiamo 13 miliardi di euro di entrate erariali all’anno che hanno finanziato tantissime cose tra cui il Reddito di Cittadinanza e Quota 100. Siamo la terza entrata erariale dello Stato, ma ora che abbiamo bisogno di aiuto noi è questa la risposta”. E’ quanto ha dichiarato Gianmaria Chiodo, membro del Comitato Direttivo GiocareItalia, durante la diretta con il direttore di Agimeg Fabio Felici. “Continuiamo ad essere discriminati dallo Stato. I Ristori che ci hanno concesso sono utili solo a pagare le tasse e a malapena i costi dell’attività. Siamo a Natale e non abbiamo soldi da spendere, siamo stati soggetto di elemosina di Stato. Voglio aggiungere che addirittura il 35% delle aziende non ha ancora ricevuto i ristori del primo lockdown. Mi auguro di sbagliare sull’equità delle riaperture. La mia paura è che dovremo scendere di nuovo in piazza come il 9 giugno dove abbiamo portato 7.000 persone a Roma a Piazza del Popolo. Il settore comincia a essere stanco di essere considerato un comparto lavorativo di Serie B e pretendiamo l’equiparazione con tutti gli altri operatori, altrimenti siamo pronti a protestare di nuovo per far sentire la nostra voce. Infine, voglio fare gli auguri di Natale ai combattenti del settore del gioco legale. Spero che questo sia un periodo sereno per tutti perché dopo le feste dovremo tornare a lottare per conquistare la dignità che ci spetta”. ac/AGIMEG