Minenna (ADM): “Con il lockdown emerso il preoccupante dato del gioco illegale”. Schiavolin (Snaitech): “Un fallimento il divieto di pubblicità”. Durante (Sisal): “Senza offerta legale si lascia spazio a quella illegale”

Inaccettabile che in un paese come il nostro, con una regolamentazione di primo livello ed una Autorità dedicata, il gioco illegale sviluppi un movimento tra 10 e 20 miliardi di euro. Con il lockdown questa realtà è venuta maggiormente a galla e con il Copregi puntiamo a ripristinare le regole su tutto il territorio nazionale e mettere le basi per un riordino del settore del gioco pubblico”. Queste alcune delle dichiarazioni rilasciate dal direttore dell’ADM Marcello Minenna durante un incontro online organizzato da Class editori. “Grazie alle collaborazione con le forze dell’ordine già individuate 200 sale illegali. Sul problema tra banche ed operatori di gioco, ADM farà certamente la sua parte”.

Nello stesso incontro presente anche Fabio Schiavolin AD di Snaitech, che è intervento sul Decreto Dignità: “Il divieto di pubblicità per gli operatori di gioco pubblico si è rivelato un fallimento. In questa iniziativa proibizionistica non si è tenuto conto di alcuni dati tecnici importanti. Ad esempio l’Istituto Superiore di Sanità ha dichiarato che oltre l’80% degli utenti non tiene conto della pubblicità sul gioco. Tra l’altro con l’eliminazione della pubblicità del gioco legale, si è tolto un importante strumento al consumatore per distinguerlo dal gioco illegale. E per finire, la mancanza di pubblicità ha tolto anche importante risorse agli sport minori e ai media”.

Anche Francesco Durante, CEO di Sisal, ha parlato delle gravi problematiche del settore: “La chiusura delle attività di gioco per ben 8 degli ultimi 12 mesi, ha impattato in maniera importante sul gettito dell’Erario, sulle società ma anche sui giocatori che non trovando l’offerta legale si sono rivolti, anche incosapevolmente, a quella illegale. Un dato emblematico in tal senso sono le sanzioni che nel 2020 sono cresciute di 20 volte. Ma bisogna salvaguardare il settore anche per l’importanza che riveste dal punto di vista lavorativo, visto che occupa oltre 150mila persone”. lp/AGIMEG