Chiacchio (pres. Giocare Legale): “Riapertura 1° luglio ci delude, speriamo in ripensamento Governo”

“Dopo oltre trecento giorni tra chiusure, divieti e restrizioni, ci saremmo aspettati un segnale di maggiore attenzione da parte del Governo Draghi. Non possiamo negare la profonda delusione per la decisione di riaprire le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò solo il primo luglio e cioè tra oltre 40 giorni. Le uniche note positive sono state l’aver alzato i riflettori sull’intero settore e la data certa per la riapertura, ma non basta”. Così il Presidente di “Giocare Legale” Pasquale Chiacchio che in rappresentanza delle associazioni A.G.S.I., C.N.I., C.G.S.S. e A.Gi.Le., commenta la scelta della “Cabina di regia” e del Consiglio dei Ministri, di posticipare la riapertura al primo luglio dell’intero settore del “gioco legale”. “Ora però – prosegue – non possiamo perdere la calma e buttare alle ortiche l’azione di confronto, dialogo e sensibilizzazione tra l’intero settore “gioco legale” e i rappresentanti del Parlamento e del Governo, messa in atto in questi mesi”.
“La nostra azione non si ferma qui. Anzi – sottolinea Chiacchio – possiamo sin d’ora annunciare di aver attivato tutte le interlocuzioni per far sì che il Governo, torni sui suoi passi. Deve prevalere il buon senso tra i ministri competenti, per convincere il Premier a puntare su una riapertura a cavallo degli “Europei 2021”. Far riaprire le agenzie di scommesse a campionati europei quasi terminati è come aprire le spiagge a dicembre. E stiamo parlando di attività gestite per conto dello Stato. Inoltre siamo attivi per le interlocuzioni con le Regioni, almeno quelle in “zona bianca” prima del 1 luglio, per consentire aperture anticipate”, ha concluso Chiacchio. cdn/AGIMEG