Chiacchio (pres. AGSI e GiocareItalia): “Settore gioco legale dimenticato dal Governo”

“Prosegue la campagna di sensibilizzazione e confronto della Confederazione “Giocare Italia” con i rappresentanti del Governo, Parlamento e delle istituzioni regionali e locali.
Ho incontrato insieme all’amico Vito Palo (CNI-Giocare Italia) i deputati di Forza Italia Mauro D’Attis e Antonio Pentangelo, il senatore Sergio Vaccaro del M5Stelle e la Senatrice Sandra Lonardo del gruppo Misto, a cui nel consegnare il nostro documento di proposte concrete e fattive, abbiamo sottolineato che il nostro settore (comprendente le piccole e medie imprese operative sul territorio nazionale e rappresentanti di tutti i comparti del Gioco Pubblico Legale) sembra non avere nessuna considerazione dal Governo. Infatti, per l’ennesima volta, devo denunciare che siamo scomparsi da tutte le discussioni e valutazioni dell’esecutivo. Basta vedere, che il Consiglio dei Ministri, approvando il “Decreto riaperture”, ha voluto riaprire bar e ristoranti, stadi, palestre e piscine, le spiagge, centri termali, parchi tematici e di divertimento, ma non ha ritenuto neanche ipotizzare la riapertura delle nostre imprese del Gioco Legale. Una scelta incomprensibile”. E’ quanto afferma in una nota il presidente di A.G.S.I e GiocareItalia, Pasquale Chiacchio. “L’ennesima. Sembra che nulla sia cambiato dal Governo Conte al Governo Draghi. La linea è sempre la stessa. Sembra che il nostre settore, sia appestato. Eppure, non è così. Siamo l’unico comparto che riaprirebbe in totale sicurezza, nel pieno rispetto di tutte le norme anti-covid. Chiediamo a tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, di passare dalle parole ai fatti. Di portare sui tavoli del Governo le nostre istanze. Non sono più praticabili le chiusure delle nostre imprese (negozi di gioco, sale Bingo, sale dedicate Slot/VLT). Dopo oltre dieci mesi c’è il serio rischio di fallimento di tantissime società, che operano su autorizzazione dello Stato, con la conseguente perdita di decine di migliaia di posti di lavoro. Il settore è praticamente in ginocchio. Non c’è più tempo da perdere. Il Parlamento faccia sentire la sua voce. Il Governo decida al più presto. Noi continueremo la nostra battaglia, fin quando non ci verranno date risposte. Le chiacchiere, stanno a zero”, ha concluso. cdn/AGIMEG