Report CGIA Mestre, in Piemonte da distanziometro e inasprimenti fiscali stimata una perdita tra il 60% e l’80% dei posti di lavoro del gioco lecito

In Piemonte al 30 giugno 2020 si individuano 368 sedi di imprese attive nel settore del gioco pubblico (Codice Ateco 92, che comprende “Attività riguardanti le lotterie, le scommesse, le case da gioco»), per un totale di 363 unità locali e 1.429 addetti, di cui 164 sedi di imprese attive nel settore Ateco 92.00.02 (Gestione di apparecchi che consentono vincite in denaro funzionanti a moneta o gettone), per un totale di 297 unità locali e 453 addetti. E’ quanto emerge dal Report “Il settore del gioco lecito Comparto degli apparecchi con vincita in denaro in Piemonte” della CGIA di Mestre presentato oggi in un webinar organizzato dall’associazione ASTRO e dalla SAPAR.
In termini relativi, ovvero pesando il numero degli addetti alle localizzazioni al numero di abitanti, si ottiene un indice di densità degli addetti sui territori. In cima alla classifica: Lazio (23,8 addetti ogni 100 mila abitanti) e Veneto (22,1 addetti ogni 100 mila abitanti). Seguono: Toscana, Marche, Abruzzo e Friuli V.G., regioni che si collocano tra 17,8 e 16,1 addetti alle localizzazioni ogni 100mila abitanti, valori superiori alla media italiana pari a 14. Il Piemonte si posiziona nella fascia di concentrazione BASSA con un indice di 10,4 addetti ogni 100mila abitanti, un valore inferiore rispetto al dato nazionale (14) e alle altre regioni simili dal punto di vista economico (Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna).
A livello provinciale , si notano concentrazioni contigue e abbastanza elevate in un’area che comprende 6 province del Veneto (Padova esclusa), le friulane Gorizia
e Udine, le lombarde Brescia e Mantova e l’emiliana Ferrara, e in una fascia ad U che va da Roma-LatinaFrosinone (passando per Chieti) a PescaraTeramo-Ascoli Piceno-Fermo-MacerataAncona e che «saltando» per Rimini quasi si collega all’area indicata sopra.

Stima del numero degli addetti dell’intero comparto del gioco lecito tramite Awp e Vlt in Piemonte (a fine 2019)
Per calcolare l’occupazione delle Attività dirette e integrate si è partiti facendo riferimento ai dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Per la quantificazione di questi esercizi dedicati, si è fatto riferimento a quelli che gestiscono direttamente le sale in cui si trovano le VLT (oltre che le AWP). Dal Libro Blu 2019 risultano, a fine 2019, 412 esercizi in cui sono presenti 4.680 VLT, dato che comprende anche la Valle d’Aosta (in quanto la pubblicazione dell’ADM non distingue tra le due Regioni). In ogni caso dall’analisi dei dati del RIES si rileva come la Valle d’Aosta abbia un’influenza marginale; si è comunque proceduto a rettificare leggermente il dato per difetto (408) in modo da non sovrastimare i risultati.
La stima degli addetti dei gestori (cioè di coloro i quali collocano le AWP presso esercizi terzi) è stata effettuata a livello nazionale, combinando diverse informazioni tratte da fonti ufficiali e da una rilevazione sulla categoria. Il numero dei gestori a livello regionale è di fonte ADM, la stima del numero degli addetti in Piemonte (750) è ottenuta effettuando una proporzione rispetto alla raccolta degli esercizi a livello nazionale.

Nel 2019 oltre il 68% delle AWP è detenuta in esercizi dediti prevalentemente all’attività di gioco (Ag. Scommesse, Esercizi dedicati VLT/SLOT, Negozi di gioco, Sale Bingo e Sale giochi) . In particolare, gli esercizi dedicati VLT/SLOT ne detengono quasi 1/3.

Il numero totale degli esercizi non dedicati che detengono AWP in Piemonte siano pari a 1.206 unità. Sarebbe tuttavia eccessivo indicare in 2.500 gli addetti indiretti del settore AWP-VLT. Infatti gli apparecchi per il gioco rappresentano solo uno degli elementi di ricavo che consentono di produrre reddito e di «mantenere» addetti: un bar impiega addetti non tanto perché detiene delle AWP ma in quanto questi addetti sono impiegati nel core business della somministrazione. Per iniziare a ragionare sui numeri del comparto indiretto bisogna quindi cercare di individuare, in primis, il numero di addetti di questi esercizi Sulle base delle informazioni sugli addetti e le localizzazioni di fonte camerale e ISTAT, a partire da ciascuna tipologia di esercizio indicato nella diapositiva precedente si è calcolato il numero di addetti medi. Ad esempio per i BAR 2,4 addetti e così via. Il dato medio è stato utilizzato per stimare il numero di coloro i quali lavorano nei locali in cui sono presenti AWP. La stima finale si attesta a circa 2.500 addetti. Si è pertanto stimato: il numero dei dipendenti che possono essere sostenuti dalla redditività prodotta dalle AWP nelle
attività assimilate in Piemonte, individuando in 750 gli addetti indiretti sostenuti dagli apparecchi da intrattenimento.

Oltre ai gestori degli apparecchi (diretto, integrato e presso terzi), agli esercizi non dedicati in cui le AWP sono presenti come bar, tabaccherie/ricevitorie, sale giochi ecc. (indiretto) va considerato anche l’indotto ovvero i produttori di apparecchi, schede ecc. Per un totale di almeno 50 occupati dell’indotto Sulla base della banca dati del RIES con l’ausilio delle associazioni di categoria sono state individuate 6 imprese produttrici per un totale di almeno 50 occupati dell’indotto. Complessivamente, gli occupati sostenuti dal sistema AWP-VLT in Piemonte sono circa 2.550.

Gettito e tassazione degli apparecchi da intrattenimento
In Italia il gettito derivante dagli apparecchi da intrattenimento (AWP e VLT) nel 2019 è stato pari a 6,8 miliardi di euro, corrisponde a quasi il 60% dell’intero gettito del comparto giochi (pari a 11,3 miliardi di euro). Il gettito derivante dagli apparecchi da intrattenimento (AWP e VLT) corrisponde a circa il 90% delle risorse stanziate nel bilancio dello Stato per finanziare il reddito di cittadinanza per il 2020. Se mancasse il gettito delle AWP e VLT, calcola la CGIA Mestre, per rimpiazzarlo ogni famiglia dovrebbe versare 258€ annui in più di tasse.
Gli inasprimenti della tassazione sono realizzati tramite l’elevazione delle aliquote del PREU, che solo apparentemente non sembrano elevate, perché sono applicate alla raccolta (cioè al giocato). Se però si rapportano al margine della filiera ci si rende conto del rilevante impatto del fisco. Da fine gennaio 2019, l’aliquota del PREU per le AWP è stata pari al 21,6% della raccolta (ovvero al 21,55% se si tiene conto che l’aumento è avvenuto all’inizio del 2019), una % che sembra bassa, ma che diventa drammaticamente alta se si considera che corrisponde ad un prelievo pari al 69,5% del margine che compete agli operatori del settore.
In Piemonte dal Gioco Lecito si stima derivi un gettito di circa 641 milioni di euro, dei quali oltre il 55% (354 Mln.€) deriva dagli apparecchi con vincita in denaro (AWP, VLT). A livello macro, oltre al PREU del 2019 (pari a circa 354 milioni di euro), si è stimato l’apporto al gettito derivante dalla tassazione degli esercizi dedicati compresi i contributi ai dipendenti del settore assimilato in Piemonte. Questa stima indica come al PREU pari a circa 354 milioni di euro vadano aggiunti altri 50 milioni di euro (48 milioni) di entrate per l’amministrazione pubblica: un totale complessivo che supera i 400 milioni di euro di gettito derivante dal comparto AWP/VLT in Piemonte.

L’incremento costante delle aliquote del PREU ha aumentato la quota del «cassetto» che viene versata allo Stato. Nel 2015 l’Erario riceveva il 48% della differenza tra il giocato e le vincite, nel 2020 se ne porta via il 68%. Specularmente il margine della filiera si è ridotto dal 52% del 2015 a meno di 1/3 (31,8%) nel 2020. Molto pesante la situazione per le AWP dove il margine si è ridotto dal 49,5% del 2015 al 28,8% del 2020. Con questo livello di tassazione è a serio rischio la sopravvivenza economica delle sale di minore dimensione, mentre è fortemente ridotta la redditività di quelle di maggiore dimensione.

I controlli
Le possibilità di ricevere un controllo sono molto elevate se si considera che nel corso del 2018 la quota di esercizi che effettuano la raccolta delle scommesse e/o dotati di apparecchi da gioco, che sono stati controllati è di circa il 37% (Fonte Corte dei Conti Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2018) Mentre, nel 2019 sono stati controllati il 35% degli esercizi che operano nel settore degli apparecchi da intrattenimento (Fonte ADM Libro Blu 2019).
Nel 2018 la Guardia di Finanza ha stimato come il volume del gioco illegale ammonti a circa 20 miliardi. Nel 2020 il direttore di ADM Marcello Minenna ha dichiarato «Non ci sono dati ufficiali sul gioco illegale, ..ma operatori di mercato che effettuano analisi finanziarie su questo fenomeno parlano spesso di una quantità finanziaria analoga a quella che viene introiettata dallo Stato nella gestione delle concessioni, quindi tra gli 8 e gli 11 miliardi di euro»
Riguarda in maniera trasversale l’intero comparto del Gioco Lecito; si va dalle: scommesse illegali (l’ADM ha stimato in circa 5.000 gli esercizi, operanti sul territorio dello Stato, che effettuano raccolta di scommesse al di fuori della rete legale; è una vera e propria rete parallela risultando pari a circa 14.000 gli esercizi che invece versano le imposte dovute); (Fonte Corte dei Conti Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2016); offerta di gioco illegale di diversa tipologia attraverso internet (attualmente i siti inibiti sono oltre i 8.000, con più di 10,3 milioni di tentativi di accesso a domini illegali bloccati; messa a disposizione di macchinette per vincite in denaro illecite (nel anno 2017 la Guardia di Finanza ne ha sequestrato 2.555); Scommesse clandestine via web (sono passate da 1,8 mld nel 2015 a 4,5 mld nel 2019).

Leggi regionali
Negli ultimi anni si è assistito a un proliferare di leggi regionali e delibere degli enti locali che sono andate nella direzione di contenere il settore del GIOCO lecito imponendo disposizioni di carattere restrittivo: consentendo l’attività del Gioco lecito solo se si rispettano determinate distanze da luoghi sensibili; disciplinando gli orari di apertura e di accensione degli apparecchi con vincita in denaro. Le norme regionali hanno disciplinato la materia con un diverso grado di severità: in alcuni casi non limitandosi a regolamentare il rilascio di nuove autorizzazioni, ma applicando queste regole anche alle attività in essere mettendo in discussione la loro sopravvivenza. Se con il decreto Balduzzi i luoghi sensibili comprendevano istituti di istruzione primaria e secondaria, strutture sanitarie ed ospedaliere, luoghi di culto e centri socio-ricreativi e sportivi, le leggi regionali hanno introdotto nuovi luoghi sensibili come asili nido, istituti di formazione professionale, caserme, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario, strutture ricettive per categorie protette, oratori, centri di aggregazione per anziani, cimiteri e camere mortuarie, istituti di credito e sportelli bancomat, esercizi di compravendita di oggetti preziosi ed oro usati. Inoltre frequentemente le leggi regionali danno la possibilità ai Comuni di individuare ulteriori luoghi sensibili o di definire autonomamente la distanza in considerazione dell’impatto delle attività di gioco lecito sulla sicurezza urbana, su problemi legati alla viabilità, inquinamento acustico e disturbo alla quiete pubblica.

Legge regionale Piemonte sul gioco, persi 1.700 posti di lavoro
In Piemonte è entrata in vigore la Legge 9/2016 “Norme per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico” i cui effetti si sono fatti sentire nel corso del 2018, prevalentemente per gli esercizi assimilati (bar, tabaccai, etc) e da maggio 2019 per le sale dedicate. La normativa appare particolarmente restrittiva: prevede un nutrito elenco di “luoghi sensibili”; i comuni possono, a loro volta, individuare ulteriori luoghi sensibili sulla base dell’impatto che tali insediamenti possono avere sulla viabilità, inquinamento acustico, quiete pubblica; applica il divieto di collocare AWP e VLT in locali che si trovino nelle vicinanze di detti luoghi sensibili; a tal fine si stabilisce che gli apparecchi devono trovarsi a una distanza di almeno 300 metri per i comuni con popolazione sino a 5.000 abitanti, che diventano 500 metri nei comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti; il divieto si applica anche agli esercenti che alla data di entrata in vigore della legge gestiscono apparecchi per il gioco lecito. I luoghi sensibili previsti dalla Legge Piemontese: istituti scolastici di ogni ordine e grado; centri di formazione per giovani e adulti; luoghi di culto; impianti sportivi; ospedali, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario; strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile ed oratori; istituti di credito e sportelli bancomat; esercizi di compravendita di oggetti preziosi ed oro usati; stazioni ferroviarie.

In Piemonte la Legge Regionale 9/2016 prevede l’applicazione del distanziometro con effetto retroattivo, imponendone il rispetto anche alle attività già in essere alla data della sua entrata in vigore. Pertanto gli imprenditori – i cui apparecchi da gioco si trovano a una distanza inferiore a quella stabilita dalla normativa regionale dai luoghi sensibili – si sono trovati nelle condizioni di dover decidere tra lo spostamento delle AWP/VLT e la loro dismissione. Per molte sale dedicate l’alternativa è tra lo spostamento e la cessazione dell’attività. La Legge R. 9/2016 prevede di fatto un preciso e inesorabile calendario: 20 novembre 2017: Termine entro il quale è entrato in vigore il distanziometro per le AWP che si trovano all’interno di esercizi pubblici, commerciali, circoli privati e in tutti i locali pubblici o aperti al pubblico. 20 maggio 2019: Termine entro il quale è entrato in vigore il distanziometro per le AWP/VLT che si trovano all’interno di sale da gioco e di sale scommesse (esistenti alla data di entrata in vigore della LR 9/2016) la cui autorizzazione è stata rilasciata in data anteriore al 1° gennaio 2014. 20 maggio 2021: Termine entro il quale entrerà in vigore il distanziometro per le AWP/VLT che si trovano all’interno di sale da gioco e di sale scommesse (esistenti alla data di entrata in vigore della LR 9/2016) la cui autorizzazione è stata rilasciata dal 1° gennaio 2014.

La Legge Regionale del Piemonte sul gioco è datata 2 maggio 2016, ha fatto decorrere i suoi effetti in riferimento alle norme del distanziometro a partire da novembre 2017 per gli esercizi «generalisti» (bar, tabacchi, etc), e da maggio 2019 o 2021 per i titolari di sale da gioco dedicate a seconda che la relativa autorizzazione sia stata rilasciata prima o dopo il 1 gennaio 2014 . Sulla base dei dati attualmente disponibili, si può effettuare un primo bilancio delle conseguenze del distanziometro in Piemonte. Emergono alcune evidenze: Una forte riduzione degli apparecchi per il gioco lecito e degli esercizi «generalisti» con AWP; La raccolta, nonostante le norme particolarmente restrittive per il gioco lecito, ha continuato a aumentare, distribuendosi tra le diverse tipologie di gioco; Si teme una ripresa del gioco illegale; Perdita di gettito per 163 milioni (158 di PREU e 4,9 di canone concessorio); Perduti 1.700 posti di lavoro. Nel periodo 2019 – 2016 in Piemonte le AWP sono diminuite di oltre 17 mila unità, una contrazione elevatissima pari quasi al 60% (-58,5%). Una stretta ben al di sopra della media nazionale pari al 35,4%, che scende al 33,6% se si ricalcola la media nazionale senza considerare il Piemonte.

Tra il 2019 e il 2016, a livello nazionale si è avuta una riduzione di oltre il 30% degli esercizi «generalisti» in cui sono presenti apparecchi da gioco (AWP); l’entità di questa riduzione è stata sostanzialmente omogenea in tutte le Regioni, con l’unica eccezione del Piemonte, in cui si è avuto un fortissimo ridimensionamento con una contrazione del 77,4%.
Rispetto al 2016, in Piemonte si è registrata una riduzione di 17.270 AWP e di quasi 4.900 esercizi che lospitavano. Di questi esercizi si può ragionevolmente pensare che per almeno 3.152 la causa principale sia stata l’entrata in vigore del «distanziometro». Il periodo di prima applicazione del «distanziometro» in Piemonte combacia, in parte con quello in cui si completa la riduzione proporzionale delle AWP secondo la normativa nazionale. Pertanto la forte contrazione che si è registrata è frutto sia dei provvedimenti nazionali che regionali. Tuttavia è di gran lunga prevalente l’effetto del distanziometro che ha provocato l’espulsione dall’offerta di gioco lecito di quasi la metà degli esercizi generalisti in Piemonte. Nel periodo 2020 – 2016, stimiamo che in Piemonte si sia passati da 6.713 esercizi con apparecchi da gioco con vincita in denaro a 1.616. Le AWP e le VLT (queste ultime solo in esercizi dediti al gioco in via esclusiva) sono sparite in ben 5.097 esercizi, una contrazione del 75,9% (rispetto al 2016).
Nel 2019, rispetto al 2016 le giocate (limitatamente alle AWP) si sono ridotte di 990 milioni (-50%). Tuttavia, si ritiene che 791 milioni (-40%) siano imputabili agli effetti della Legge Regionale 9/2016, i rimanenti 199 milioni (-10%) riflettano una tendenza in atto a livello nazionale. E’ necessario domandarsi – prosegue la CGIA Mestre – se vi sia stata qualche altra forma di compensazione, cioè se i giocatori si siano solo spostati da una forma di gioco ad un’altra. Muovendosi nel campo delle stime, si dà tuttavia conto di alcune evidenze: Aumento della raccolta di altre tipologie di gioco; Aumento del gioco illecito.

Piemonte: almeno 277 milioni di euro in più in altri giochi
Accanto alla riduzione delle giocate delle AWP per 990 milioni di euro, di cui 791 imputabili al distanziometro, nello stesso periodo, si registra un aumento delle giocate in altre tipologie di giochi per un ammontare complessivo di 421 milioni di euro. Tuttavia, se si considerano anche gli andamenti registrati nel passato, si è in grado di comprendere se questa crescita possa essere interpretata come un potenziale assorbimento della capacità di gioco degli ex giocatori di AWP. Utilizzando un criterio estremamente prudenziale e depurando tale crescita di quella parte «fisiologica», si può affermare che gli ex giocatori di AWP hanno comunque speso almeno 277 milioni di euro in altre tipologie di giochi.

Piemonte, l’aumento del gioco illecito
I dati relativi ai controlli della GDF sul gioco evidenziano un aumento delle irregolarità riscontrate e un aumento esponenziale dell’imposta evasa nel periodo successivo all’entrata in vigore della Legge Regionale Piemontese: sembrano avverarsi le preoccupazioni espresse dalla Corte dei Conti nella Relazione sul Rendiconto generale dello Stato 2019: la riduzione del numero degli apparecchi da intrattenimento stabilita dalle norme nazionali, unita all’inasprimento delle limitazioni di distanze da luoghi sensibili e degli orari di gioco da parte di norme regionali e locali, ha determinato una contrazione del mercato e un probabile incremento dei fenomeni illegali. L’analisi dei dati relativi ai controlli che la Guardia di Finanza esegue sul settore del gioco evidenzia un tendenziale aumento delle
irregolarità riscontrate. I soggetti verbalizzati sono passati da 284 del 2016 a 799 nel 2019, con un incremento del 181%. Mentre il tasso di positività dei controlli è tendenzialmente in crescita. In forte crescita, rispetto al 2016, il numero degli apparecchi sequestrati.

L’imposta evasa recuperata è passata da 477 mila euro del 2016 a oltre 4,5 milioni di euro nel 2018. Sicuramente gran parte di questo risultato è da attribuire a una migliore capacità di indagine della Guardia di Finanza, che grazie a un delicato lavoro di intelligence riesce a individuare le criticità e quindi ad effettuare i controlli quasi a «colpo sicuro». Tuttavia, appare difficile non rimanere sopresi da queste cifre; se si ipotizza che il 90% del risultato sia merito della migliorata efficacia della GDF, il rimanente 10% darebbe un’idea del potenziale aumento del gioco illegale: pari a quasi 3,3 milioni di euro. Cifra che appare significativa se si considera che stiamo commentando i dati di quanto è stato recuperato su un ammontare di giocate illecite sul territorio che sono notoriamente più elevate.

Effetti economici della legge regionale
Dal punto di vista degli impatti economici la riduzione della raccolta della AWP comporta una riduzione del gettito e possibili ricadute sull’occupazione. Per stimare la perdita di gettito si confronta la raccolta verificatasi nel 2018 e nel 2019 con quella del 2016, in quanto annualità non interessata neppure parzialmente dall’applicazione delle norme sul distanziometro al fine di rilevare le relative variazioni. Nel 2018 si registra (rispetto al 2016) una minore raccolta per le AWP per 880 milioni di euro di cui 766 milioni per il distanziometro, una maggiore raccolta per le VLT di 185 milioni di euro di cui 85 milioni per il distanziometro.
Nel 2019 si registra (rispetto al 2016) – una minore raccolta per le AWP di 990 milioni di euro di cui 792 per il distanziometro – una maggiore raccolta per le VLT di 96 milioni di euro di cui 62 per il distanziometro.
Si stima: una perdita per l’erario pari a oltre 306 milioni di PREU (di cui 141 nel 2018 e 165 nel 2019); – una perdita per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di 11,2 milioni € di canone concessorio (di cui 5,4 nel 2018 e 5,8 nel 2019); una perdita complessiva di 318 milioni di euro nel biennio 2018 – 2019. A regime si stima che il distanziometro faccia perdere alle casse dello stato risorse per circa 163 milioni di euro annui (158 milioni di Preu e 4,9 di canone concessorio).

La riduzione della raccolta che si è verificata a causa del distanziometro ha comportato una conseguente contrazione del margine netto, cioè del fatturato delle aziende del settore. Nel 2018 e nel 2019 il fatturato delle imprese è diminuito rispettivamente di 63,9 e 66,1 milioni di euro. A regime si stima una riduzione annua di 66,2 milioni di euro. Sulla base delle analisi condotte sui conti economici delle aziende, utilizzando informazioni derivanti da diverse fonti (SOSE, Studi di Settore, Contratti del lavoro, Agenzia delle Entrate, confronti con la categoria del gioco lecito), si è potuto stimare la relazione che lega il fatturato e il costo del lavoro. In tal senso è possibile affermare che questa perdita di fatturato ha fatto si che siano venute meno risorse economiche in grado di sostenere 1.700 occupati.
In conclusione, dal punto di vista degli impatti economici la riduzione della raccolta della AWP comporta una riduzione del gettito e cadute occupazionali. Si stima: – una perdita annua per l’erario pari a circa 163 milioni tra PREU e canone concessorio, perdita annua che sale sino a 200 milioni di euro se si calcola anche il conseguente mancato gettito legato alla riduzione di fatturato per le aziende del settore (minore IRPEF/IRES, IRAP, Contributi Previdenziali); una perdita di posti di lavoro 1.700 unità lavorative. Si tratta – evidenzia la CGIA Mestre – di una stima prudenziale basata sui dati ufficiali disponibili sino al 31 dicembre 2019 e che non considera ancora il danno dell’impatto del distanziometro sul settore delle sale dedicate (sale gioco e sale scommesse) al cui interno vi sono le VLT.

Ridimensionamento del settore
Nel periodo 2019 – 2016 si è avuto un pesante ridimensionamento del settore. Nel 2016 il margine della filiera era in grado di sostenere 4.850 addetti (Unità di lavoro standard), successivamente a causa dei continui e incessanti incrementi di tassazione le risorse economiche del settore si sono ridotte in maniera rilevante tali da determinare una riduzione di circa 600 addetti. Infine si ritiene che il distanziometro abbia provocato una rilevante perdita di posti di lavoro (1.700 circa). Complessivamente nel periodo 2019 – 2016 sono andati persi 2.300 posti di lavoro, determinando l’attuale assetto del settore che si stima conti 2.550 addetti (a fine 2019). Dall’analisi dei dati risulta chiaramente come il distanziometro abbia ridotto la platea degli «esercizi generalisti» al cui interno si trovavano le AWP; è invece meno evidente, in questo momento, l’impatto sulle Sale gioco. Le Sale gioco registrate nel RIES sono diminuite del 13% rispetto a quelle che si rilevavano nel 2019. Gli apparecchi con vincita in denaro presenti nelle sale producono un risultato economico in grado di sostenere almeno 1.360 posti di lavoro. Tuttavia, se si considera che in questi esercizi vi sono ulteriori forme di gioco lecito, che producono a loro volta un margine economico, si può stimare una la presenza di almeno 1.800 lavoratori (la cui occupazione è messa in serio pericolo).

A fine 2019 in Piemonte vi erano 760 Sale da Gioco, che disponevano di 4.635 VLT e di 8.378 AWP, pari a 2/3 delle AWP totali presenti nella Regione. Gli addetti che si trovano nelle Sale sostenuti dai margini economici degli apparecchi da gioco erano 1.360. Tuttavia coloro i quali lavorano nelle Sale sono molti di più in quanto dediti anche al funzionamento di altre modalità del gioco lecito nelle Sale (scommesse, bingo, etc.), si può stimare complessivamente 1.800 occupati. L’eliminazione degli apparecchi da gioco comporterà la perdita sicuramente dei posti di lavoro che concorreva direttamente a sostenere, quindi sono in pericolo 1.360 occupati (ma sono anche interessati i 50 lavoratori dell’indotto e i 750 dei gestori). Inoltre, traballano anche i posti di lavoro di coloro i quali lavorano in quelle sale in cui le AWP e le VLT contribuiscono in maniera significativa al risultato economico pur non essendo il solo gioco lecito presente.

In attesa di poter disporre di dati certi, si sono ipotizzati tre scenari sugli effetti del distanziometro per le Sale. In particolare, si è formulata una ipotesi eccessivamente «ottimistica» (riduzione del 30% delle Sale), una «mediana» che prevede una riduzione del 50% e una «pessimistica» che in alcune realtà comunali potrebbe effettivamente verificarsi, pari a una perdita del 80% delle attività. Per ognuno dei tre casi considerati si è stimato il gettito perso e la perdita di posti di lavoro. Il gettito perso è pari a 92 milioni per la prima ipotesi, 153 per la mediana e 245,6 per la terza. Si tratta di stime prudenti che non considerano gli effetti di gettito indiretto, (tassazione sul reddito delle imprese) che eleverebbero queste cifre di qualche decina di milioni di euro. I posti di lavoro perduti sono pari ad almeno 571 per l’ipotesi ottimistica e salgono a 952 per la mediana, arrivando a 1.738 per quella pessimistica.

In conclusione, gli inasprimenti fiscali, ma soprattutto la piena applicazione del distanziometro in Piemonte (dopo maggio 2021), rispetto al 2016 sta determinando una perdita tra il 60% e l’80% dei posti di lavoro del gioco lecito: una perdita tra i 2.870 e i 3.800 posti di lavoro. Un minor gettito per le casse pubbliche complessivamente tra i 292 e 446 milioni di euro. lp/AGIMEG