Prima del 2007 “il gioco d’azzardo illecito (non era stato) assoggettato ad alcuna imposta e, tantomeno, al PREU”. LO scrive la Quinta Sezione Civile della Corte di Cassazione, accogliendo tre ricorsi intentati dai titolari di alcuni esercizi in cui erano stati trovati degli apparecchi da gioco irregolari. Le vicende risalgono al 2006, le Commissioni Tributarie competenti avevano imposto ai titolari degli esercizi il pagamento del prelievo sulle giocate raccolte. Ma la Cassazione adesso precisa che “solo a decorrere dal 1° gennaio 2007- con una normativa non retroattiva – il legislatore ha esteso (…) il PREU anche ai giochi d’azzardo non muniti di nulla osta”, e in quella sede ha chiarito chi fossero gli obbligati in via principale e quelli in via solidale. Tra questi ultimi rientravano anche i titolari degli esercizi. rg/AGIMEG