La Corte di Cassazione conferma la custodia cautelare in carcere disposta dal Tribunale di Venezia nei confronti di un presunto affiliato a “un gruppo, stanziato in Veneto, costituente promanazione del clan ‘ndrangheta facente capo alle famiglie Arena-Nicoscia, federato a quello Grande Aracri”. Tra gli episodi a carico dell’uomo anche l’estorsione perpetrata nei confronti di una sala da gioco di Vicenza. L’uomo infatti si faceva consegnare “con periodicità settimanale, duna cospicua percentuale degli incassi di una sala giochi, i cui titolari si erano risolti alle dazioni in conseguenza delle pressioni illecite poste in essere ai loro danni.” lp/AGIMEG