Caso Bplus, il Consiglio di Stato non sospende il commissariamento

Il Presidente della Terza Sezione del Consiglio di Stato con decreto cautelare ha respinto la richiesta di Bplus di sospendere il commissariamento disposto dalla Prefettura di Roma, ai sensi del decreto legge 90 del 2014. Il Presidente Pier Giorgio Lignani non ha ritenuto opportuno riformare con un semplice decreto l’ordinanza della Seconda Sezione del Tar Lazio del 4 settembre scorso, in considerazione sia delle ampie motivazioni addotte dal giudice di primo grado, che di ragioni di carattere temporale. “L’ordinanza appellata” si legge nel decreto, “contestualmente al rigetto dell’istanza cautelare proposta al T.A.R., con una motivazione assai più approfondita ed analitica dell’usuale – e riferita tanto all’infondatezza del ricorso nel merito quanto alle rilevanti ragioni di interesse pubblico sottese ai provvedimenti impugnati in primo grado – ha nondimeno fissato la trattazione del ricorso nel merito all’udienza dell’8 ottobre p.v., vale a dire ad una data anteriore a quella della prima camera di consiglio utile davanti a questa Sezione, proprio in considerazione del danno esposto dalla ricorrente”. Pertanto, “in questa situazione, le ragioni di urgenza ad dies o addirittura ad horas prospettate dalla Società non sembrano tali da superare le ampie argomentazioni svolte nella motivazione dell’ordinanza appellata, a maggior ragione in presenza di un atto di iniziativa dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione ai sensi dell’art. 32 del d.l. n. 90/2014”. Il Presidente della Terza Sezione ha fissato la camera di consiglio al prossimo 9 ottobre. rg/AGIMEG