“Non è semplice estrapolare il filo logico che ha portato il giudice alla pronuncia assolutoria. Da questo quadro di seria confusione si devono prendere le mosse per evidenziare tutte le incongruenze e le lacune che caratterizzano il ragionamento del giudice di prime cure”. E’ uno dei passaggi dell’atto di appello (98 pagine) del sostituto procuratore di Aosta Eugenia Menichetti contro la sentenza di assoluzione del gup Paolo De Paola al processo sui 140 milioni di finanziamenti regionali erogati al Casinò di Saint-Vincent tra il 2012 e il 2015. Sono accusati di truffa ai danni dello Stato, Augusto Rollandin, ex presidente della regione, e Mauro Baccega (attuale assessore alla Sanità) ed Ego Perron, ex assessori alle Finanze, l’ex amministratore unico della casa da gioco, Lorenzo Sommo e agli ex sindaci Fabrizio Brunello e Jean Paul Zanini. Sommo, Brunello, Zanini e Laura Filetti (altro ex sindaco), sono imputati di falso in bilancio. Per il Pm, il giudice – secondo quanto riporta l’Ansa- “Evita di prendere posizione sui fatti oggetto di contestazione, omettendo di dichiarare la falsità o meno delle voci contestate nei bilanci del Casinò de la Vallée e ci si trova, inoltre, di fronte ad un’assoluzione per non aver commesso il fatto nei confronti di alcuni imputati come Sommo e Filetti e Perron e Baccega ai quali “determinati fatti non erano stati contestati”. E in riferimento a Luca Frigerio, ex amministratore: “Per lui il gup ha disposto il rinvio a giudizio per gli stessi identici fatti che hanno portato all’assoluzione perché il fatto non sussiste nei confronti di altri imputati”, sottolinea il pm, convinto fermamente dei “salti concettuali talvolta privi di collegamenti logici” del giudice. mo/AGIMEG