La proposta di legge assegnata solo ieri all’esame della commissione Attività Produttive della Camera, approda al suo iter a più di due anni dalla presentazione in Parlamento da parte dell’on. del Südtiroler Volkspartei (SVP) Plangger. La proposta di legge chiede di istituire una casa da gioco in ogni regione d’Italia, eco di una richiesta più volte avanzata negli anni da diversi gruppi politici. “Esiste oggi l’esigenza sempre più pressante di pervenire a una legge organica che regolamenti il gioco d’azzardo, riconoscendone la legittimità a condizioni predeterminate” si legge nel testo. ” Nei Paesi confinanti con l’Italia esiste da anni una regolamentazione del gioco d’azzardo che consente l’esistenza di case da gioco in un numero non limitato a poche eccezioni. Questo fatto determina un « grande esodo », che sottrae al mercato interno flussi turistici e di denaro significativi, che vanno ad arricchire localita` turistiche e termali estere, potenziandone ulteriormente le capacita` concorrenziali nei confronti di quelle italiane, ingiustamente private di questa particolare forma di finanziamento integrativo. E` evidente – sottolinea quindi Plangger – che la presente proposta di legge deve tendere, soprattutto, a potenziare e a sviluppare il turismo, che da anni si trova in una fase di stallo assai pericolosa, aggravata da tante situazioni contingenti che mettono a dura prova la capacità della nostra offerta turistica di confrontarsi con successo con la concorrenza dei partner europei ed extraeuropei adeguandosi, al contempo, a una domanda sempre più esigente”. Da ciò “si desume che la casa da gioco va considerata come essenziale attrattiva turistica e, quindi, come un valido strumento per l’incentivazione dei flussi turistici e del conseguente sviluppo economico”, aggiunge. Con questa proposta “si tende a una distribuzione regionale delle case da gioco. Si propone di affidare alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano il rilascio delle autorizzazioni per l’esercizio delle case da gioco, la cui titolarita` deve necessariamente spettare all’amministrazione comunale, che potra` gestirla direttamente o tramite aziende municipalizzate, ovvero tramite societa` a capitale misto o anche costituite solo da capitale privato, in cui pero` i privati devono ottenere obbligatoriamente il nulla-osta delle autorita` regionali o provinciali competenti, allo scopo di evitare l’ingresso di soggetti « a rischio » negli organi amministrativi”. im/AGIMEG