Prosegue in commissione Politiche dell’Unione europea in Senato l’esame della legge europea 2015 – recante Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – che all’articolo 5 parifica la tassazione delle vincite nei Casinò oltre frontiera, mettendo così l’Italia a riparo da una procedura d’infrazione Ue. Durante l’ultima seduta il presidente Chiti (Pd) ha comunicato che sono pervenuti 64 emendamenti e 13 ordini del giorno. Tra questi, due proposte emendative a prima firma Candiani (Lega) in cui il senatore suggerisce di sostituire i commi 3 e 4 dell’articolo 5 con i seguenti: “agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo, valutati in euro 3,96 milioni per l’anno 2017 e 2,32 milioni a decorrere dall’anno 2018, si provvede mediante corrispondente aumento della misura del prelievo erariale unico sugli apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lettera a) e lettera b) del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773”. Il senatore Endrizzi (M5S) chiede con un emendamento di sostituire l’intero articolo 5 con il seguente: “i premi e le vincite di cui alla lettera d) del comma 1 dell’articolo 67, sia che siano state conseguite in case da gioco autorizzate in Italia o in altri Stati membri dell’Unione europea o nello Spazio economico europeo, costituiscono reddito per l’intero ammontare percepito nel periodo di imposta, senza alcuna deduzione, fatta salva l’applicazione delle Convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni, ove esistenti. Il quarto comma è sostituito dal seguente: la ritenuta sulle vincite e sui premi dei giochi esercitati dallo Stato è compresa nel prelievo operato dallo Stato, previsto in applicazione delle regole stabilite dalla legge per ognuna di tali attività di gioco”. Endrizzi presenta anche un ordine del giorno che “impegna il governo a “promuovere una modifica della disciplina fiscale sulle vincite da gioco in modo che sia quelle conseguite sul territorio nazionale che quelle sul territorio di altri Stati membri costituiscano reddito per l’intero ammontare percepito nel periodo di imposta”. dar/AGIMEG