Casinò, Gianfranco Scordato (dir. gen. Casino De La Vallee): “Le modifiche gestionali apportate non prevedono un abbassamento dei limiti “tout court”, ma una gestione dinamica della domanda/offerta”

“Per prima cosa, sarebbe opportuno chiarire da subito che il provvedimento sui limiti di puntata minimi/massimi, oggetto dell’attuale contestazione, riguarda tutti i reparti e non solamente la Roulette francese. Si tratta di mera gestione del rischio, quindi ambito di assoluta competenza aziendale e non, come si lascia intendere, argomento di relazioni industriali. Altri reparti hanno recepito senza troppe questioni…Per altri invece, questo ha comportato un trinceramento dietro le barricate…Reale motivo del contendere? Il servizio al cliente? No, le mance. Sacrosanto diritto, certo, ma sicuramente, preoccupazione di secondaria importanza rispetto alla salvaguardia della nostra tesoreria. Il circo mediatico impostato in questi ultimi giorni, non è poi che il classico complemento che accompagna contestazioni di questo genere. Da un lato, ci si lamenta di una disfatta che vede le sale vuote ed i giocatori in infradito…Dall’altro, si grida allo scandalo per una gestione più oculata dei massimali ai tavoli da gioco, lasciando quasi intuire che questo sia un problema di tutti i giorni, dove ondate di danarosi clienti che si affrettano a giocare per i massimi del tavolo, vengono respinti da queste nuove politiche aziendali”, sostiene in una nota il Direttore Generale della Casino De La Vallee S.p.a., Gianfranco Scordato, con riferimento all’agitazione sindacale del Reparto Roulette Francese in corso. “Eh già, si parla di confusione..Ma di chi? Questa gestione è, e vuole essere prudente, responsabile, assertiva…Ovvero, quello di cui i nostri interlocutori esterni hanno bisogno. Non stiamo giocando a “rischiatutto”! Senza entrare nei tecnicismi, le modifiche gestionali apportate non prevedono un abbassamento dei limiti “tout court”, bensì la possibilità di una gestione dinamica della domanda/offerta in funzione della movimentazione delle sale; in altre parole, a fronte di una presenza di volumi di gioco cospicui, offriremo, come prima e più di prima, tavoli di livello adeguato ai più grandi giocatori, viceversa, in situazioni di non equilibrio (ovvero, quando non vi è contropartita) saremo più moderati nell’offerta. Vogliamo solo essere capaci di poter giocare tanto in attacco come in difesa ed usare (come del resto si fa in tutti i casinò del mondo) quest’importante strumento di gestione del rischio”, prosegue la nota. “Abbiamo appreso di una lettera che esorta ad aprire gli occhi perché stiamo uccidendo “la Gallina dalle Uova d’Oro”…Dove ci si lamenta e si contesta che sia stato – inutilmente – fatto di tutto (Tranne che prendere atto del cambiamento in corso in questi ultimi decenni)…E dove senza entrare minimamente nel merito di alcun contenuto, si esterna con grande forza quel sentimento di disfatta, abilmente ripreso da chi continua a professare che “si stava meglio quando si stava peggio…“ perorando la causa di un’azienda contro tutti; sicuramente in passato si guadagnava di più! Ma erano altri tempi.. Solo qualche anno fa, era grandiosa l’idea di investire sul turismo di Hurghada…Adesso i beduini del deserto sono tornati a coltivare la sabbia per riempire le clessidre vuote, nel vano tentativo di capovolgerle e ritornare indietro nel tempo. Anch’io oggi esorto tutti ad aprire gli occhi: non esistono “Galline dalle Uova d’Oro”! La sola evocazione di questa metaforica visione fiabesca del Casinò fa capire quanto lontani si è da un mondo reale. Esistono solo aziende che devono essere gestite con diligenza e sensatezza. La contestazione ed il malessere attuale riguardano un solo grande motivo di vera confusione: sapere chi gestisce l’Impresa! Immagino che anche il più distratto dei nostri lettori sappia già dove scommettere. Les jeux sont faits… Rien ne va plus”, conclude così il Direttore Generale della Casino De La Vallee S.p.a., Gianfranco Scordato. cdn/AGIMEG