Casinò de la Vallée, commissario giudiziale: “Soddisfacimento creditori garantito solamente da piano di concordato con periodo temporale più ampio”

“Il momento storico attuale ispira a ritenere che solo un piano di concordato che preveda un periodo temporale più ampio, possa garantire ai creditori un maggiore e migliore soddisfacimento; senza per questo impedire che, nel caso in cui la ripresa consenta flussi straordinari, gli stessi creditori possano essere pagati antecedentemente alle scadenze previste dal piano”. Lo scrive il commissario giudiziale Ivano Pagliero nella relazione sulla nuova procedura di concordato preventivo aperta per la Casinò de la Vallée spa lo scorso 20 novembre dal tribunale di Aosta. Inoltre Pagliero ritiene che “la continuità possa essere mantenuta operando con cautela, come è stato fatto sino ad ora, dal 2019 in poi e che la stessa continuità salvaguardi i posti di lavoro dei dipendenti; circostanza questa, tra le più importanti”. La proposta della società – riporta l’Ansa – prevede il pagamento integrale dei crediti prededucibili, il pagamento integrale dei creditori privilegiati e “un soddisfacimento in misura, almeno, pari all’80%, per i creditori chirografari, in un orizzonte temporale, strettamente connesso al completamento del piano industriale di prosecuzione dell’attività, con durata sino al 2023”. “Un piano concordatario basato sui flussi di cassa ed articolato su una durata sino al 2023, sia, allo stato, necessariamente penalizzante. L’ipotesi che il piano si concluda nel 2023 avrebbe potuto avere un suo fondamento laddove nel corso dell’anno 2021 si fosse definitivamente superata, in tempi molto celeri, la problematica Covid”, ha aggiunto. Riguardo a possibili alternative al concordato, il commercialista Luca Poma, ha sottolineato che “assumendo i valori di possibile realizzo indicati dalla Società nel ricorso si evince che in sede fallimentare gli organi della procedura potrebbero realizzare somme per il soddisfo del ceto creditorio chirografario forse nella misura del 10% e in ogni caso l’attivo fallimentare sarebbe realizzato con tempistiche allo stato difficilmente prevedibili, ma certamente non brevi”. cdn/AGIMEG