Il tavolo tecnico tra Ministero dell’economia e delle finanze, Viminale e Federgioco – associazione di rappresentanza dei quattro casinò italiani – sul riordino normativo del settore delle case da gioco, è stato convocato per martedì 16 giugno. La sua istituzione era stata stabilita ad aprile scorso nel corso di un incontro cui parteciparono anche anche i vertici dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ma la sua convocazione, è slittata di volta in volta causa diversi impegni. Uno degli obiettivi della discussione è quello di “trattare la materia dei casinò all’interno del nuovo testo unico” previsto dalla Delega Fiscale, secondo quanto emerso durante l’incontro di aprile scorso. Nel corso del tavolo tecnico le parti valuteranno le varie posizioni e in particolare quello di Federgioco sarà un “supporto tecnico per le analisi che vorranno intraprendere” e si valuterà di fatto, se esiste la possiblità o meno di inserire la nuova disciplina delle case da gioco nel testo unico del decreto delegato. L’idea iniziale del sottosegretario all’Economia Baretta, era quella di creare un’unica società di gestione dei quattro casinò italiani, di proprietà dei quattro enti locali che hanno la licenza in Italia o, nel caso, anche l’apertura di filiali regionali. Un modello, aveva spiegato Baretta, “che richiama quanto già avviene in altre realtà estere, dove non esiste il concetto di casinò municipale ma ci sono grandi società, alcune anche a totale o parziale partecipazione statale, che ne detengono il monopolio o ne gestiscono diversi, generando economie di scala e mettendo in campo strategie industriali e di marketing comuni. Esempi sono rappresentati dall’Austria, o anche dall’Olanda o dalla Slovenia”. rg/AGIMEG